Cronaca

“Via Martiri Col del Lys” non via ProttiSu una targa di cartonei nomi dei partigiani cremonesi uccisi

“Via Martiri Col del Lys”. Così una trentina di cremonesi riuniti ieri sera in via Strettalunga, diventata dall’8 giugno via Aldo Protti, hanno ribattezzato la strada con una cerimonia semplice e sentita. Niente orazioni ufficiali, uno striscione dell’Anpi provinciale, un mazzo di oleandri bianchi e rossi e la lettura di un capitolo del libro di Enrico “Kiro” Fogliazza in cui si racconta del terribile eccidio di partigiani da parte di tedeschi e camicie nere sulle montagne piemontesi il 2 luglio 1944. Poi un applauso. Una cerimonia semplice, senza orazioni ufficiali, una testimonianza di come l’aver dedicato quella strada ad Aldo Protti – artista lirico celebrato in tutto il mondo ma su cui pesa il sospetto di aver partecipato ai rastrellamenti di partigiani – offenda ancora chi crede nei valori della Resistenza o chi ha avuto parenti tra i caduti in val di Susa (quindici cremonesi, di cui cinque al Col del Lys). La breve cerimonia con l’apposizione della targa di cartone con “Via Martiri Col del Lys” e i nomi dei cinque cremonesi trucidati è avvenuta nel tratto di via Strettalunga che sbocca su via Bissolati, dove una settimana fa era stata tolta di notte la targa della via dedicata ad Aldo Protti, baritono.

Foto di Francesco Sessa (fotofrancescosessa.xoom.it)

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