Economia

La lettera della della Cna ad Auricchio: «Compromessa l’esperienza dell’Associazione nel Consorzio»

Alla C.A. del
Egr. Dr. Gian Domenico Auricchio
Presidente Camera di Commercio

Egr. Sig. Presidente,

le dimissioni del M° Silvio Levaggi dagli organismi del Consorzio Liutai A. Stradivari hanno imposto a questa Presidenza una verifica sul ruolo della CNA all’interno di questo importante organismo che, non lo dimentichiamo mai, tra i fondatori, ha visto proprio questa Associazione.

Dopo un confronto e una analisi approfondita tra i liutai della CNA e la scrivente Presidenza Provinciale, avvenuta nella riunione di lunedì 1 agosto 2011, non possiamo fare altro che dichiarare compromessa l’esperienza di questa Associazione nell’attuale Consorzio Liutai A. Stradivari, essendo venuti a mancare gli elementari presupposti su cui è nato e su cui lo statuto stesso fondava le sue basi, ossia la tutela della liuteria cremonese.

Lo studio commissionato dalla stessa Camera di Commercio da Lei presieduta, e pregevolmente condotto a termine dal Prof. Antoldi del Cersi, aveva fatto una analisi approfondita sul posizionamento della liuteria contemporanea cremonese, aveva posto alcuni interrogativi e suggerito possibili soluzioni che non hanno trovato risposte da parte del Consorzio.

La pratica elusiva dei problemi, prassi attuata da considerevoli parti del Consorzio, induce a pensare e ormai ad avere la certezza che, a fronte dell’apparente disponibilità ad affrontare i problemi, vi sia una percezione miope sull’importanza di rispondere ai molti quesiti posti e da noi più volte rimarcati, ma rimasti senza risposta.

In particolare ci si è posti più volte di fronte alle domande: «come si posiziona nel panorama della liuteria internazionale la liuteria cremonese e come è posizionato il marchio “Cremona Liuteria”?», «che tipo di produzione intende valorizzare e in che modo?».

L’atteggiamento elusivo che si richiamava prima è l’evidente volontà di lasciare le cose come stanno. Un prodotto marchiato (poco) in forma volontaria, autocertificato, che al massimo dice che è stato fatto a Cremona. L’effetto prodotto sul mercato è che il marchio, nonostante gli ingenti investimenti pubblici erogati per la sua valorizzazione in questi anni, non è riuscito a creare plus valore alla produzione degli strumenti cremonesi.

Queste contraddizioni non rendono giustizia al bisogno di tutela vera e autentica di promozione della liuteria cremonese che invece merita una risposta incisiva, inequivocabile, senza possibilità interpretative o confusioni.

Le ingenti risorse investite hanno ottenuto risultati; ma questi risultati non trovano sufficiente soddisfazione da parte dei liutai cremonesi. Sono venute a mancare azioni atte a invertire la tendenza al declino, azioni che offrono al mercato risposte su certezza e trasparenza su questi aspetti:

a) chi ha prodotto lo strumento è un artigiano o appartiene ad una bottega cremonese;

b) lo strumento è unico e prodotto con le proprie mani;

c) la quantità prodotta di strumenti dal singolo liutaio è certa e certificata;

d) lo strumento prodotto si rifà ai canoni della scuola cremonese.

In questo riteniamo che il Consorzio abbia fallito la sua missione di tutela dell’originalità della produzione di strumenti musicali cremonesi. La liuteria cremonese ha bisogno che con trasparenza e con fermezza si determinino le condizioni perché senza ombra di dubbio:

1. gli strumenti vengono prodotti a Cremona;

2. la certificazione passi da una certificazione degli strumenti alla certificazione e tutela del costruttore;

3. tutti gli strumenti prodotti dal liutaio sono certificati ovvero tutti gli strumenti prodotti dal liutaio sono documentalmente prodotti in proprio;

4. i protocolli di applicazione del marchio sono verificati in modo serio e scrupoloso.

La CNA di Cremona non intende rendersi responsabile di questa situazione e ritenendo che non vi siano più i margini per poter imprimere una seria inversione di tendenza, si dissocia dalle iniziative e dalle attività che vengono perseguite nelle condizioni sopraddette. Per questo non sottoscriverà più i progetti proposti dalla Camera di Commercio di Cremona per la liuteria cremonese e, pur rispettando la libera scelta di partecipare al Consorzio da parte dei singoli liutai, si asterrà dal portare il proprio contributo.

La CNA di Cremona ritiene inoltre che i liutai e la città riaprano un serio confronto con l’obiettivo di delineare le linee strategiche sul futuro della liuteria cremonese.

Per questo intende rendere pubbliche queste nostre considerazioni.

La CNA di Cremona si riserva inoltre di valutare la propria permanenza all’interno del Consorzio Liutai A. Stradivari.

Distinti saluti.

Il Presidente
Confederazione Nazionale Artigianato Cremona
Massimiliano Montani

 

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