Cronaca

“Basta tasse e balzelli” L’economia sfida la politica con un duro monito ai Comuni

L’economia sfida la politica. Si metta al centro l’impresa, si accantonino le spinte vessatorie e si taglino le spese superflue. E’, al tempo stesso, la richiesta di un’assunzione di responsabilità alla classe politica locale e una strigliata in piena regola, quella che arriva dalle associazioni di categoria tra le righe di una lettera ai sindaci del territorio e all’amministrazione provinciale (leggi il testo integrale cliccando sul documento in basso).

I contenuti del documento, sottoscritto da quindici associazioni di Cremona e Crema, sono stati illustrati oggi in conferenza stampa presso la sede dell’Associazione Industriali di Cremona. Presenti i rappresentanti di buona parte delle realtà economiche cremonesi: Mario Caldonazzo ed Ernesto Cabrini, rispettivamente presidente e direttore degli Industriali, Giorgio Bonoli e Giuseppe Bini, presidente e vice di Confesercenti, Bruno Cavagnoli per la Cna, Pierpaolo Soffientini per l’Autonoma Artigiani di Crema, Carlo Beltrami per l’Ance, Antonio Davò per l’Api, Guido Vezzoni della Libera Agricoltori, Alberto Griffini per Confapi, Antonio Pisacane per Asvicom Cremona.

A Caldonazzo il compito di riassumere i contenuti del documento ai sindaci e, soprattutto, di dare voce alle istanze delle associazioni. Dopo aver sottolineato “l’unità di intenti” di tutte le associazioni di categoria – dato emblematico del momento di disagio dell’economia del territorio -, il presidente degli industriali è entrato nel vivo. “E’ il momento di mettere le imprese al centro dell’attività politica – ha chiarito -. E’ il momento di dimostrare con i fatti che si crede davvero nelle imprese quale motore della ripresa, sostenendole e non affossandole, dando loro il necessario supporto, realizzando le condizioni necessarie per l’insediamento di nuove iniziative imprenditoriali sul nostro territorio e per lo sviluppo di quelle esistenti”.

 

TASSE E BALZELLI – Capitolo lettera ai sindaci: “Con la lettera aperta ai sindaci cremonesi sottoscritta da tutte le associazioni di categoria – ha sottolineato – vogliamo anzitutto chiarire che non intendiamo accettare che ulteriori costi, tasse o balzelli gravino sulle nostre imprese. Monitoreremo la situazione e denunceremo gli abusi”.

Non è difficile, almeno sul versante cremonese, legare il passaggio su tasse e balzelli alle politiche economiche della giunta Perri e alle strette su quasi tutte le voci tariffarie locali. Di qui il successivo appello del mondo economico alla politica: stop a tasse e tariffe, si taglino piuttosto le spese non necessarie.

A questo Caldonazzo è arrivato gradualmente: “L’occasione odierna ci offre l’opportunità di richiamare alcuni dei temi che le nostre associazioni a livello nazionale hanno sottoscritto nel comune manifesto per la crescita: pensioni, fisco, infrastrutture ed energia, liberalizzazioni, dismissioni”.

Ad eccezione del capitolo pensioni (di pertinenza nazionale) e di quello sul fisco (approfondito nella lettera ai sindaci), i restanti temi trovano sintesi in chiave locale in un piano per lo sviluppo che le imprese attendono e, verrebbe da dire, ora pretendono dalle istituzioni.

 

APPELLO PER TENCARA – “Infrastrutture, liberalizzazioni, dismissioni – ha detto in proposito Caldonazzo – desidero coniugarli in ambito locale, auspicando che le nostre Istituzioni varino al più presto un piano per la crescita dell’intera economia del nostro territorio che punti, tra le altre iniziative, al polo logistico e industriale sostenibile di Tencara”.

Su Tencara Caldonazzo ha incentrato il suo secondo, forte richiamo: “Ad oggi non c’è stata alcuna concreta manifestazione di volontà: l’assessore Cattaneo ha chiaramente lamentato la mancanza di fondi per sostenerne l’infrastrutturazione e ha denunciato mancanza di supporto al progetto da parte degli enti locali. Il protocollo d’intesa sollecitato dalle associazioni di categoria e dalle organizzazioni sindacali giace da mesi non ancora sottoscritto”.

“E’ necessario che tutti – ha incalzato -, Ministero Sviluppo Economico, Regione, Provincia, Comuni ci credano e  puntino su questa area irripetibile dal punto di vista logistico. Noi vogliamo andare avanti e continueremo a fare la nostra parte: finanzieremo uno studio di fattibilità delle infrastrutture necessarie, valutando la possibilità di intercettare fondi comunitari e finanzieremo la redazione di un masterplan per definire il profilo ideale del polo industriale. Le imprese interessate ci sono e sono certo che potremo trovare una soluzione per il finanziamento dell’infrastrutturazione dell’area, facendo ognuno la sua parte”.

 

AZIENDE PARTECIPATE – Infine, un chiaro appello alle istituzioni locali: tagliare anziché tassare. “Siamo certi che le partecipazioni detenute dai nostri enti locali siano tutte strategiche? – ha domandato Caldonazzo -. Siamo certi che le società pubbliche siano tutte indispensabili e svolgano le loro funzioni con efficienza e competenza? Pensiamo seriamente a liberalizzare e vendere tutto quanto non strategico per ridare spinta all’economia, attraverso la costituzione di un fondo per lo sviluppo, in un momento in cui il dovere verso le generazioni future impone sacrifici e rinunce”.

Pleonastico, a questo proposito, ricordare le innumerevoli partecipazioni societarie detenute dal Comune di Cremona in enti, società e fondazioni. Ma su quali debba eventualmente calare la mannaia tocca all’ente pubblico dirlo. “Poniamo la domanda agli amministratori – ha chiarito Cabrini rispondendo ai cronisti -. Vorremmo conoscere quali siano gli assets dei Comuni, quali le partecipate, ma questo devono dirlo le istituzioni”.

“Se le nostre istituzioni risponderanno positivamente ed in modo concreto – ha concluso Caldonazzo -, le imprese risponderanno, sono pronte ad investire e sostenere un piano di rilancio dell’economia cremonese”.

 

GLI INTERVENTI – I temi affrontati dal presidente dell’associazione di piazza Cadorna sono stati ripresi e condivisi nei brevi interventi che hanno chiuso la conferenza stampa. A partire da Beltrami (“Le amministrazioni locali si devono scantare, devono uscire dal guscio”), a Soffientini (“Questo è il primo passo, daremo continuità alle pressioni sulle istituzioni”). E se Vezzoni ha insistito sulla necessità di “sburocratizzare” il sistema favorendo così le imprese, Cavagnoli si è detto preoccupato per “l’indolenza che caratterizza il cremonese e il casalasco” e ha criticato l’intenzione della giunta di portare a pagamento i permessi di sosta in centro storico. “Anche questi – ha detto – sono piccoli balzelli. Una forma eccessiva di accanimento”.

Bini (Confesercenti) ha colto l’occasione per dare voce ai timori del commercio riguardo la grossa distribuzione (“che sembra ancora destinata ad aumentare”), mentre Pisacane ha sottolineato “l’unità delle realtà del territorio”. “E’ un fatto nuovo e importante”, ha commentato.

Un fatto inedito, a giudicare anche dal documento inviato ai sindaci e dalle sigle in calce, che la politica difficilmente potrà ignorare.

 

LA LETTERA AI SINDACI (clicca per ingrandire)


 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Federico Centenari

 

© RIPRODUZIONE RISERVATA

© Riproduzione riservata
Caricamento prossimi articoli in corso...