Cronaca

Senza Lega, quasi cinquemila voti ‘spariti’ dalla maggioranza: chi rappresenta questo Consiglio?

Sei consiglieri comunali, tre assessori, due rappresentanti nei Cda di altrettante partecipate. Questa la rappresentanza della Lega Nord all’indomani delle elezioni comunali del giugno 2009.

Zero assessori, due consiglieri ormai all’opposizione e sempre due rappresentanti nelle partecipate. Questa, invece, la fotografia attuale della Lega sul Comune di Cremona alla luce dell’ultima assemblea dei militanti. Quando, quasi all’unanimità, si è deciso di rompere con il sindaco e con il Pdl e passare all’opposizione. La formalizzazione dello strappo dovrà essere decretata ai voti dal direttivo provinciale nei prossimi giorni, ma la scelta è fatta e, salvo colpi di scena, il Carroccio toglierà il suo appoggio alla maggioranza nel comune capoluogo.

A quel punto, per prima cosa, sarà interessante vedere cosa farà il partito con il suo rappresentante in Aem Gestioni (Giuseppe Ferrari) e con quello in Cremona Solidale (Fabio Grassani).

Sul resto non si può dar torto al commissario leghista, Raffaele Volpi, quando ricorda al sindaco che “questa maggioranza non rappresenta più chi l’ha votata“.

Ben 4.496, per la precisione, gli elettori che nel 2009 hanno scelto il Carroccio a Cremona città, portandolo ad essere il secondo partito del centrodestra dopo il Pdl (10.136 voti alle comunali 2009) e il terzo in assoluto dopo Pdl e Pd (12.556 i voti raccolti dai democratici sul capoluogo).

Partito da percentuali a doppia cifra, la Lega a Cremona: 11,42% sul capoluogo e 22,3% in provincia, sempre nel 2009.

Ora, se (come pare) il direttivo provinciale dei lumbard deciderà di accogliere la richiesta dei militanti, cosa sarà di quei quasi cinquemila voti che hanno contribuito ad eleggere Oreste Perri? Considerato il ‘tasso di fidelizzazione’ dell’elettorato leghista, c’è da credere che la base sia ben contenta di mollare il sindaco e il Pdl. Ma in Comune come si può continuare a ignorare i profondi cambiamenti nella maggioranza?

In giunta il quadro è sensibilmente diverso da quello d’inizio mandato, quando a Palazzo sedevano tre leghisti. Qui ora c’è una poltrona vuota (quella lasciata dal leghista Zagni) e due occupate da leghisti nei quali è la stessa Lega cremonese a non riconoscersi più.

Ma dove la maggioranza è del tutto snaturata rispetto alle indicazioni dell’elettorato cremonese è il Consiglio Comunale. In Sala Quadri il centrodestra ha letteralmente fatto capriole in questi due anni e mezzo: la Lega è scesa da sei consiglieri a due soltanto (prossimi a passare all’opposizione), il Pdl ha perso un consigliere (Andrea Vacchelli, approdato a Popolari Italia Domani e seduto nel misto), due ex legisti (Emiliano Ferrari e Roberto Gandolfi) hanno dato vita al gruppo di Futuro e Libertà e l’Udc, sin dall’inizio attestata su una linea critica, è ora in appoggio esterno da valutare caso per caso.

Tra i banchi del centrodestra c’è insomma una fetta di cremonesi non più rappresentata e ce n’è un’altra che, rappresentata inizialmente da un partito, trova ora i suoi voti in un altro.

Eppure, ad onta dei profondi cambiamenti nella sua maggioranza, il sindaco tira dritto, ignora la richiesta di verifica avanzata dall’Udc e dichiara sereno: “Vado avanti anche senza di loro. Molti leghisti sono con me”.

Sarà vero? Quanti, tra quei quasi cinquemila elettori della Lega, sarebbero pronti a cambiare casacca pur di restare con Perri se si dovesse votare oggi?

 

f.c.

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