Cronaca

Cancro allo stomaco, qui si muore di più che nel resto della Lombardia A Cremona il primo studio italiano

Sopra, da sinistra Mariani, Perri e Passalacqua (foto Francesco Sessa)

dottor Rodolfo Passalacqua

Cancro del polmone, della mammella, dello stomaco. Alcuni tipi di tumore hanno nella nostra provincia poco invidiabili record di incidenza e cause di morte. Ci sono voluti quarant’anni di battaglie prima di far partire il registro provinciale dei tumori (ha preso il via all’Asl nel 2009), ora l’ospedale di Cremona torna a fare ricerca clinica d’avanguardia sull’incidenza del tumore allo stomaco, seconda causa di morte per cancro in provincia, dopo quella del polmone, grazie alla collaborazione di Asl, ospedali provinciali, cliniche, medici di famiglia, i volontari di Medea e sponsor.
Nasce infatti a Cremona il primo studio italiano sul tumore dello stomaco, su indicazione del dottor Rodolfo Passalacqua, direttore dell’Unità Operativa di Oncologia dell’Ospedale di Cremona. La provincia di Cremona per questo tipo di tumore ha uno dei tassi di mortalità più elevati di tutto il nord Italia. All’interno della Lombardia, la provincia di Cremona è quella con la mortalità più alta mentre la provincia di Mantova, pur essendo confinante, è una di quelle con la mortalità più bassa. Perchè?, è la domanda che da tempo si fanno i cremonesi?.
“Lo studio dei casi incidenti di tumore allo stomaco in provincia di Cremona – ha detto il dottor Passalacqua – cercherà di indagare a fondo sia sulla reale incidenza di questa malattia oltre che ricercare i fattori di rischio nella popolazione cremonese, l’eventuale familiarità e l’eventuale trasmissione genetica della malattia. Noi cercheremo di monitorare l’andamento della malattia anche in relazione a possibili interventi di tipo preventivo quali un’educazione sanitaria ed alimentare dei cittadini e una sensibilizzazione dei medici curanti verso una maggiore attenzione ai sintomi. Cercheremo di capire le cause che già la comunità scientifica ha iniziato a studiare: ad esempio i fattori dietetici con la scarsa abitudine all’introduzione di verdure nella dieta (antiossidanti), l’incidenza di infezione da Helicobacter Pylori, il ruolo degli inquinanti ambientali, i fattori genetici, l’incidenza del fumo”.

Ogni anno in provincia di Cremona circa 150 persone muoiono per cancro allo stomaco con una mortalità più elevata che altrove per le donne. Già a metà del prossimo anno dovrebbero essere disponibili i primi dati statistici sulla malattia con indicazioni sanitarie.

“Quelli sul tumore dello stomaco, sono dati allarmanti – ha detto il presidente di Banca Cremonese, Antonio Davò  che sostiene il progetto promosso da Medea Onlus – Preoccupa il fatto che siano in controtendenza rispetto al resto del mondo, dove la mortalità per questa patologia è in calo. Per questo Banca Cremonese contribuisce alla creazione di questo registro assicurando un appoggio pluriennale al progetto”.

Tra gli sponsor anche Aem Gestioni (presente il presidente Giuseppe Ferrari) e la Fondazione Città di Cremona (con il presidente Giacomo Spedini).

Alla presentazione in sala della Consulta di Palazzo Comunale  hanno partecipato il sindaco di Cremona Oreste Perri, Gilberto Compagnoni (direttore generale dell’Asl), Simona Mariani (direttore generale dell’Azienda Istituti Ospitalieri di Cremona) Luigi Ablondi (direttore generale dell’Ospedale Maggiore di Crema).

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