Cronaca

Caso amianto, sindaco di Cappella Cantone sentito in commissione

Sopra, la commissione regionale sul caso Cappella Cantone

E’ stata approvata in giornata dal Consiglio regionale, la nuova legge sul risanamento dell’ambiente, la bonifica e lo smaltimento dell’amianto. Favorevole il Gruppo regionale del Partito democratico che ha seguito passo passo lo sviluppo del progetto di legge, che va a modificare le norme già esistenti. Il testo approvato prende spunto da due progetti di legge presentati proprio dal Gruppo del Pd.
E in queste ore il sindaco di Cappella Cantone Pierluigi Tadi verrà sentito dalla Commissione d’inchiesta del Consiglio sulle procedure autorizzative della discarica di amianto.

“Della nuova legge sul trattamento dell’amianto in Lombardia si discute da un anno con grande coinvolgimento anche dei Comuni, delle Province, dell’Arpa, delle Asl, dei movimenti sindacali, delle associazioni di cittadini e dei familiari delle vittime che hanno dato un grande contributo alla discussione”, fa sapere Agostino Alloni, consigliere regionale del Pd, che proprio ieri sera (lunedì 23 luglio) ha partecipato a un dibattito sul tema, in una televisione locale, assieme all’assessore regionale all’Urbanistica Daniele Belotti.

Alloni spiega i contenuti della nuova normativa: “Con questa legge andiamo a integrare e modificare la precedente e riusciamo a tenere insieme quattro punti fondamentali, a partire da quello sanitario: sono già stati accertati in Lombardia 3mila malati di mesotelioma (ricordo la situazione ex Inar di Romanengo), ma il picco è atteso fra il 2015 e il 2020. Ecco perché è così importante l’aspetto della ricerca e delle strutture adeguate. C’è poi la questione delle bonifiche: nella nostra regione sono decine e decine da fare. Subito dopo viene la necessità dello smantellamento: si tratta di 3 milioni di metri cubi di materiale, in Lombardia, e la stima è al ribasso. Infine, il quarto, importante punto è quello dello smaltimento: occorre puntare sulle piccole discariche, che devono essere autosufficienti e calibrate sul livello provinciale, in collaborazione con le aziende di servizi pubbliche del territorio, ma senza chiudere agli impianti innovativi, seppure certificati, e sempre con il consenso dei territori”.

Le legge, tuttavia, fa presente Alloni, presenta una carenza finanziaria: “Prevede solo 2 milioni di euro all’anno per tre anni che sono largamente insufficienti. Tant’è vero che il Consiglio ha approvato all’unanimità un ordine del giorno che impegna la Giunta a definire un piano finanziario pluriennale al fine di garantire ulteriori risorse”.
Il Pd non starà, tuttavia, ad attendere: “Già dal prossimo bilancio chiederemo di aumentare gli stanziamenti, inoltre ci impegniamo fin da subito a intervenire sul Ministero dell’Ambiente per avere altri fondi, soprattutto destinati alle bonifiche”.

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