Ambiente

Legambiente: a Cremona da inizio anno media di polveri al di sopra del limite E siamo a un passo dai 35 sforamenti consentiti

Un inverno turbolento, con condizioni meteo spesso favorevoli alla dispersione degli inquinanti, non è bastato: la qualità dell’aria a Cremona (e in molte aree della regione lombarda) è ancora a livelli molto bassi. Nei primi due mesi del 2013 la città si è già portata a un passo dai 35 giorni con polveri sottili oltre il limite 50 microgrammi per metro cubo, il tetto massimo consentito dalla legislazione europea nell’arco di un anno. E’ stato diramato proprio in queste ore l’ultimo rapporto di Legambiente Lombardia (il cosiddetto documento di fine inverno) riferito a gennaio e febbraio. “Certo, l’aria è stata decisamente ‘meno peggio’ – si legge – se confrontata con i dati degli inverni di tutto il decennio appena trascorso, ma comunque in tre capoluoghi di regione (Brescia, Monza e Milano) in soli due mesi si è superata la fatidica ‘franchigia’ dei 35 giorni”. A Cremona secondo il rapporto siamo a 29. Milano è terza nella classifica regionale dell’aria più inquinata da pm10, con una media dall’inizio dell’anno di 56,4 microgrammi per metro cubo, contro un valore tollerato come media annua pari a 40 microgrammi. A Monza la situazione decisamente peggiore, con una media di 60,3 microgrammi. Anche nel nostro capoluogo le cose non vanno bene: la media calcolata da Legambiente è di 50,37 microgrammi per metro cubo. Siamo quinti su dodici in regione per sforamenti e per concentrazione media di pm10 in due mesi.

PM10: LA SITUAZIONE IN LOMBARDIA NEL 2013


“Le tendenze di lungo periodo non fanno intravedere nulla di buono – dichiara Damiano Di Simine, presidente di Legambiente Lombardia – in assenza di azioni strutturali, l’aria lombarda sarà malsana anche per i nostri nipoti. Per questo chiediamo all’amministrazione Maroni una drastica accelerazione nell’attuazione e nell’introduzione di misure anti-smog”.

“L’unico modo per rientrare nei parametri europei di qualità dell’aria è intraprendere finalmente un percorso che porti la Lombardia a dotarsi di un sistema intelligente ed efficiente per la mobilità di persone e merci – insiste Di Simine -. Significa puntare su una forte ottimizzazione e integrazione ferroviaria della logististica, sullo sviluppo di una rete di servizi metropolitani e regionali impostati sul ferro, sul disincentivo all’uso dell’auto ovunque sia garantita una alternativa di mobilità collettiva, sul decommissioning dei grandi investimenti in infrastrutture autostradali. In questo modo si potrà avere una Lombardia più pulita e vivibile, e allo stesso tempo più efficiente e produttiva, grazie ai minori costi e tempi degli spostamenti”.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

© Riproduzione riservata
Caricamento prossimi articoli in corso...