Cronaca

Stipendi dirigenti la spending review del Comune toccherà anche loro

La riorganizzazione del personale del Comune toccherà tutti, anche negli stipendi. E anche i dirigenti, da molti ritenuti una ‘casta’, potranno vedersi ridurre il compenso, proporzionalmente ad una diminuzione dei livelli di responsabilità. Se ne sta parlando in Comune, nell’ambito degli incontri per la redazione del bilancio preventivo, che deve recuperare qualche milione di disavanzo. A breve, la dirigenza si incontrerà per discutere  gli esiti della ricognizione effettuata dallo studio ‘Pragmata’ di Romeo Castagna a cui il Comune aveva affidato a inizio anno uno studio per l’ottimizzazione delle risorse interne. Anche sulla base di questi risultati saranno individuati i settori da ridisegnare. Eventuali accorpamenti (molto probabili) porterebbero ad una diminuzione degli incarichi di responsabilità e la normativa, a cominciare dal decreto Brunetta di qualche anno fa, consente una riduzione di stipendi per i dirigenti. Anche la riduzione delle ‘p.o.’ sarebbe all’ordine del giorno della spending review, di pari passo con la graduale diminuzione del personale. Altro provvedimento per ridurre la spesa del personale riguarda la reperibilità e i turni: i dirigenti stanno verificando quali tagliare per recuperare risorse finanziarie e rimpolpare così  il fondo di produttività rimasto a secco.

La riduzione dei compensi anche a livello dirigenziale è un aspetto della spending review che piace ai sindacati, anch’essi coinvolti a titolo consultivo nella redazione del Bilancio. Bene razionalizzare alcuni uffici e settori, spiega ad esempio Donata Bertoletti, della segreteria Cgil, ‘ma nella riorganizzazione interna che il Comune sta conducendo per recuperare risorse, è doveroso che si tocchino anche i dirigenti. Se sacrifici si debbono fare, non li si chieda sempre alle stesse persone. Mi riferisco a personale che prende 1000, 1200 euro al mese e a dirigenti da 6000 euro al mese. Siccome è giusto che chi ha redditi più alti paghi più tasse o tariffe  più alte per i servizi, allora applichiamo lo stesso principio anche ai dipendenti’. In pratica,  si tolga di più, proporzionalmente a chi prende di più.

I confederali avranno nei prossimi giorni un ultimo giro di incontri con gli assessorati più pesanti dal punto di vista delle risorse gestite: politiche educative, servizi sociali, personale. Le loro richieste  sono state più volte espresse: tutela dei redditi più bassi, per quanto riguarda le tariffe dei servizi ‘e mi riferisco – spiega Bertoletti, anche agli Isee di 15.000 euro, molti dei quali riguardano famiglie giovani e con lavori precari, che dei servizi hanno necessità’. E’ stato inoltre chiesto il ritorno alla gestione interna delle case popolari, affidate da un anno e mezzo all’Aler e ‘nessun taglio: occorre salvaguardare le famiglie e chi lavora. Le tariffe devono essere graduali e rispettose dei redditi di ciascuno’. Una volta incontrati i singoli settori, i sindacati avranno un confronto finale con sindaco e vicesindaco.

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