Cronaca

"Don Inzoli, ora si muova la Giustizia" L'esposto dell'on. Bordo alla Procura

Nella foto, Bordo e Piazzoni alla Procura di Cremona

Presentato stamani, alle ore 10 e 30, presso la Procura di Cremona, l’esposto dell’onorevole Franco Bordo, in merito al caso di Don Mauro Inzoli (leggi qui).

Franco Bordo, deputato in forza a SEL, cerca di fare chiarezza in merito alle vicende che hanno visto coinvolto il fondatore del Banco Alimentare: don Mauro Inzoli. La scorsa settimana, la Congregazione per la Dottrina della Fede ha emanato la sentenza, concernente una denuncia esposta ormai due anni fa. Una condanna che, secondo parte della cittadinanza, non rendeva giustizia al reato: abusi su minore.

Quanto chiesto dal deputato di SEL alla Procura di Cremona – si legge nell’esposto – è se gli elementi emersi nei giorni scorsi “siano meritevoli di approfondimenti investigativi, e, qualora dall’esito degli stessi dovessero emergere ipotesi di reato, che sia esercitata l’azione penale nei confronti di chiunque li abbia commessi, o, a qualsiasi titolo, abbia concorso alla loro commissione”.

L’Onorevole, nel documento consegnato all’Ufficio Deposito Atti, si rifà sia al comunicato diramato dalla Diocesi di Crema, sia alla lettera inviata stamani dal sindaco, Stefania Bonaldi, alla Comunità Sociale Cremasca. In essa, il Primo Cittadino chiede “che si proceda ad una puntuale ed immediata indagine, anche eventualmente attraverso figure professionali esterne, presso i minori affidati negli anni in cui la Associazione era presieduta dal suddetto don Inzoli, al fine di fugare ogni dubbio rispetto ad eventuali abusi subiti dai minori affidati”.

L’esposto presentato da Bordo – come lui stesso riferisce in conferenza stampa – parte dal presupposto che “se ci sono stati abusi su minori, il codice penale dice che per chiunque ne venga a conoscenza corre l’obbligo di denuncia”. Ed aggiunge: “penso che tutti si attendono sia fatta chiarezza”.

Quasi un atto dovuto, secondo il parlamentare, il deposito dell’esposto in Procura. Un atto, comunque, affinché “alla città venga restituita la verità e la giustizia”. Dalla Procura, per ora, rassicurano: “la notizia verrà subito vagliata”.

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