Cronaca

Furto allo Zaist, parla con il giudice solo il ladro piantonato in ospedale

L'avvocato Pugnoli

E’ stato convalidato dal giudice Letizia Platè l’arresto delle tre persone finite in manette lunedì al quartiere Zaist, in via Aspromonte 12, per tentato furto in un’abitazione. Per due di loro è stata confermata la custodia cautelare, mentre il terzo andrà agli arresti domiciliari. Uno dei tre, A.A.J., 28 anni, domenicano, nel tentare la fuga, si era lanciato dal balcone della casa, restando gravemente ferito. Quest’ultimo, interrogato in ospedale, ha risposto alle domande del giudice, mentre gli altri due, B.C.J., 34 anni, colombiano, e M.B.S., 23 anni, ecuadoregno, su consiglio del loro legale, l’avvocato Cristina Pugnoli, si sono avvalsi della facoltà di non rispondere. Al giudice, il ferito ha raccontato di aver sentito del trambusto provenire dalla casa per l’arrivo dei carabinieri, e di aver deciso di fuggire gettandosi dal balcone. Dal quarto piano, l’uomo è planato sul balcone del terzo piano, ma poi è scivolato ed è precipitato, riportando lesioni di una certa entità. Per i militari, si tratta di una banda di ladri specializzata in furti in appartamento. I tre, prima di entrare nell’appartamento di via Aspromonte, avevano suonato molti altri campanelli, scegliendo infine quello in cui non c’era stata risposta. Ma un residente, un uomo di nazionalità africana, si è insospettito ed ha chiamato il 112. Quando i carabinieri sono arrivati, hanno subito arrestato il ‘palo’, che stava per allertare i complici nell’abitazione, e poi hanno bloccato il complice che stava rovistando nell’abitazione. Il terzo, resosi conto dell’arrivo dei militari, ha tentato la fuga gettandosi dal balcone del quarto piano da un’altezza di circa 8 metri. E’ piantonato in ospedale. Quando sarà dimesso dovrà andare in carcere, così come il complice 34enne. Per il più giovane, invece, sono stati disposti i domiciliari.

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