Politica

Voto su sfiducia all'assessore, opposizione: 'Su segretezza deciderà Consiglio'

Vibrante protesta da parte dell’opposizione per la presa di posizione della maggioranza nell’ambito dell’ufficio di presidenza del Consiglio comunale, che ha respinto la richiesta di applicare il voto segreto nell’ambito della mozione in cui si chiede la sfiducia dell’assessore Alessia Manfredini.

L’opposizione tuttavia non si arrende e nel giorno del consiglio comunale, il 13 aprile, tornerà a chiedere il voto segreto. “Non è competenza dell’ufficio di presidenza prendere una decisione simile. Sarà il Consiglio comunale a dover scegliere – evidenzia il consigliere Federico Fasani (Ncd) -. Quando sarà il momento di votare, chiederemo il voto segreto, come del resto prevede il regolamento comunale in casi come questo”.

Un concetto ribadito anche dal comunicato diramato in mattinata a firma del consigliere comunale Marcello Ventura (Fratelli d’Italia-An) e dello stesso Fasani. “Ieri si è consumata un’altra pagina di arroganza autoreferenzialista di questa amministrazione – si legge nel documento -. Persino il regolamento comunale che è chiarissimo riguardo la votazione segreta obbligatoria quando si tratta di discutere e deliberare su questioni che comportino apprezzamenti su qualità personali, attitudini, meriti e demeriti di individui (art. 81 lettera b) viene travisato ed interpretato con motivazioni di comodo approfittando di una ‘casuale’ presenza di un dirigente dell’ufficio legale nell’ufficio di presidenza. Peccato che questa interpretazione non abbia il minimo valore perché se anche si scappa dall’art. 81 lettera b), comunque è il consiglio comunale che deve deliberare in senso positivo o negativo sulla votazione segreta (art. 98)”.

“I capigruppo di maggioranza hanno deciso di mettere il bavaglio ai consiglieri comunali, dando delle indicazioni che comunque non spettano a loro” afferma ancora Fasani, nel ribadire che quindi la partita è ancora aperta, e la si deciderà direttamente in Consiglio. Quello che emerge però, secondo i consiglieri, è “La spaccatura all’interno di un partito i cui componenti, tranne alcuni, non si sono mai schierati a difesa dell’assessore Manfredini, preferendo tacere” spiega Fasani.

“La paura del Pd e del suo gruppo consiliare di apparire completamente spaccati la fa da padrone ed ecco che, come in Corea del Nord, contano solo loro dimenticandosi dei regolamenti che se rispettati, rispettano la democrazia – si legge nel comunicato -. La loro spaccatura è evidente e questo flebile muro vacillante eretto ieri in ufficio di presidenza, merita di essere approfondito in una commissione di vigilanza che convocherò prossimamente. Questa è la loro trasparenza e correttezza già comunque emersa nelle altre commissioni di vigilanza e che continua a caratterizzare il loro mandato giorno dopo giorno. I cittadini devono finalmente capire a chi si sono messi in mano, devono capire che cercare di proteggere l’impossibilità di mantenere le promesse elettorali con qualsiasi mezzo non fa parte di un processo democratico”. I consiglieri di opposizione ribadiscono dunque la volontà di proseguire la propria battaglia.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

© Riproduzione riservata
Caricamento prossimi articoli in corso...