Cronaca

Truffava la Ue, denunciato imprenditore agricolo lodigiano

Simulava la conduzione di fondi agricoli per ricevere indebitamente contributi relativi alla Pac. E’ stato così denunciato un imprenditore agricolo di Lodi, dopo un’indagine – condotta dalle Fiamme Gialle lodigiane – che ha coinvolto anche il territorio cremonese. L’accusa nei confronti dell’uomo è di violazioni all’art. 640 bis del codice penale (truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche) e all’art. 40, comma 1, lett. b) e c) del D.Lgs. n. 504/1995 e succ. integrazioni (sottrazione all’accertamento o al pagamento dell’accisa su prodotti energetici).

In sostanza secondo l’accusa l’uomo ha ottenuto denaro pubblico (fondi comunitari) attraverso false dichiarazioni, che gli hanno consentito di rimpinguare, negli ultimi cinque anni, il proprio conto bancario di oltre 200.000 euro.

“Per ottenere le indebite percezioni, tra il 2010 ed il 2013 l’imprenditore ha presentato ad un’Associazione di categoria copiosa documentazione e dichiarazioni attestanti una serie di conduzioni agricole che, in realtà, sono risultati falsi – fanno sapere dal comando di Lodi -. L’attività di riscontro ha interessato sette aziende agricole ubicate nelle province di Como, Brescia, Lodi, Pavia e Cremona che, secondo la documentazione presentata, risultavano aver intrattenuto rapporti economici con l’imprenditore lodigiano circa la locazione per la conduzione di fondi agricoli. Le indagini hanno consentito di appurare che 3 delle 7 aziende disconoscevano qualsiasi forma contrattuale con la persona segnalata, con la conseguenza che la relativa documentazione rinvenuta nel fascicolo agricolo aziendale, sia pure registrata e quindi ufficializzata presso le Agenzia delle Entrate competenti, non era genuina”.

La frode, in sostanza, “era rivolta a ricevere indebiti contributi comunitari, attingendo dal settore della Politica Agricola Comune (Pac). In tale ambito, la Unione europea prevede, fra le altre cose, l’erogazione di contributi ad agricoltori che abbiano maturato determinati ‘Titoli’, attraverso la conduzione ad una certa data, di fondi agricoli. L’esigibilità di tali ‘titoli’ si perfeziona solo se abbinati ad una continuità di conduzione. E’ fondamentale sottolineare che il titolo maturato diventa esigibile solo se abbinato ad una superficie/terreno utile. Tale circostanza deve essere comprovata con la presentazione di ‘domanda unica di pagamento’ annuale, per il tramite delle varie associazioni di categoria, che, dopo una preliminare verifica documentale, procedono all’inserimento delle informazioni stesse su apposito portale regionale informatizzato”.

Dai controlli effettuati, è emersa “una evidente sproporzione fra l’importante consistenza del patrimonio titoli di quest’ultimo rispetto ai terreni di proprietà – fanno sapere le Fiamme Gialle -. Così l’agricoltore, per non perdere i ‘titoli’ maturati, predisponeva e presentava documenti fittizi attestanti locazioni e conduzioni agricole che gli permettevano di ottenere indebitamente contributi per complessivi euro 221.042,00 nel periodo dal 2010 al 2013”.

A far le spese della spregiudicata attività dell’imprenditore agricolo, non solo le aziende agricole del posto, ma anche quelle nazionali che magari avrebbero potuto ambire – ove quei titoli Pac, illecitamente utilizzati, fossero stati disponibili e diversamente distribuiti – alla fruizione di analoghi aiuti.

La Guardia di Finanza ha trasmesso, in merito alla vicenda, apposita segnalazione anche alla Procura Regionale della Corte dei Conti. Altresì è stata interessata anche la Regione Lombardia – Organismo Pagatore Regionale, che ha già attivato un procedimento amministrativo finalizzato alla contestazione delle violazioni amministrative. Oltre al recupero delle somme indebitamente erogate, è prevista una sanzione pari allo stesso importo.

Infine, le pseudo-conduzioni agricole hanno permesso all’indagato di ottenere indebitamente anche gasolio agricolo da autotrazione ad aliquota agevolata per complessivi litri 24.402 (periodo 2009-2012), eludendo accisa dovuta per circa 8.500 euro.

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