Lettere

Migranti, in Lombardia
si deve affrontare
seriamente il problema

da Marcello Ventura - Fratelli d'Italia-Alleanza Nazionale

In seguito ai continui arrivi in Italia, ma soprattutto a Cremona e Provincia, di immigrati o profughi o migranti economici o clandestini che dir si voglia, mi sento di fare alcune considerazioni generali con proposte in coda relativamente a questo argomento.

Studiando il problema da parecchio tempo, mi sono reso conto che solo nella nostra città dal 1980 la popolazione è scesa da 82.000 a 71.000 cittadini, di cui 11.000 sono stranieri. Mi chiedo, che fine hanno fatto 21.000 italiani? Che fine faranno altri italiani con tutti questi arrivi? Come cambieranno le proporzioni? Ovvio è che queste persone che arrivano sono incentivate da tutti i benefit che Comune e Regione offrono loro; un esempio eclatante su tutti: gli asili nido per loro sono gratuiti anche quando la madre non lavora e quindi mi chiedo: ma se il nido non è scuola dell’obbligo perché il bambino non viene cresciuto nei primi anni di vita in famiglia  lasciando il posto agli italiani che ne hanno realmente bisogno, considerando anche gli innumerevoli aiuti che vengono loro erogati? Anche considerando il fatto che le finalità del nido non sono educative, ma di sollievo per impegni lavorativi o altri impegni familiari.

Ancora più grottesca è la situazione degli immigrati irregolari o comunque i cosiddetti profughi o migranti economici o clandestini. In questo caso non si sa più cosa fare per trattenere chi c’è e incentivare nuovi arrivi. Si nota che le istituzioni hanno una disponibilità ed un servilismo nei confronti di queste persone, o meglio di chi con questi fa affari d’oro, che è a dir poco imbarazzante. In Lombardia in particolare, la situazione è già sfuggita di mano ed a breve, pur non avendo doti paranormali, prevedo sarà totalmente fuori controllo.

Intanto non è stato dichiarato lo stato di emergenza ma solo la criticità , per cui, in considerazione di ciò, i prefetti non hanno potere assoluto  e solo pochissimi sindaci tentano di opporsi a questa situazione  di arrivi incontrollati (a cui il sindaco di Cremona naturalmente non si oppone).

Andando al sodo, mi risulta che prima queste persone arrivavano in Lombardia con mezzi aerei ed erano dotati di un foglio ben articolato con riportate le generalità, data di arrivo e partenza, stato di salute, eventuali problematiche in genere; fondamentali sono le evidenze sanitarie predisposte dal Centro Immigrati di Pozzallo ad esempio. Ora forse per lucrare ulteriormente, in Lombardia i profughi arrivano in pullman, presso il centro smistamento di Bresso, dove spesso non sostano ma vengono dirottati su pulmini nelle varie città capoluogo a discrezione del Prefetto di Milano e da queste vengono inviate a gruppetti più piccoli nei vari paesi, in base alla disponibilità di privati, associazioni, o “ chi arriva prima…”. E a Cremona sono dei professionisti in questo!

In tutto questo bailamme come minimo il semplice ma preziosissimo foglio si perde a discapito di operatori sanitari, forze dell’ordine che nella migliore delle ipotesi, con grande dispendio di risorse ed a rischio e pericolo degli operatori stessi, devono ricostruire tutto da capo. Spesso poi questi arrivi vengono allocati in case private o strutture ricettive, per cui l’autorità competente esprime preventivamente un parere indicando un numero massimo di persone ma sempre e regolarmente accade che ne vengano “stipate”molte di più.

Altro aspetto molto grave è che queste persone, per loro “cultura” non si fanno molti scrupoli ed espletano le proprie funzioni fisiologiche o soddisfano le proprie esigenze ovunque si trovino , incuranti delle più banali regole di educazione civica. Arriviamo al punto che si notano anche varie signorine accedere non solo nelle abitazioni ma anche in strutture come ad esempio la Caritas a tutte le ore del giorno senza il minimo controllo per alcuno.

Pertanto, a mio avviso sarebbe ora che ognuno si assumesse le proprie responsabilità. Prefetti e sindaci per primi e ci dicano apertamente se hanno deciso di delegare l’ordine pubblico, la sanità la sicurezza etc alla Caritas ed ai vari privati, oppure se si vuole prendere qualche provvedimento serio in merito. Propongo che anche in Lombardia ci possa essere un centro di raccolta profughi come quello di Pozzallo, preferibilmente non improvvisato, ma in strutture pubbliche e sicure ad esempio caserme, dove poter svolgere le azioni preventive necessarie come quelle sanitarie, di identificazione, di sicurezza pubblica e controllo a cura di ogni Istituzione competente che se ne assuma la responsabilità.

Chiedo al nostro sindaco che affronti seriamente il problema qui a Cremona. Il tutto lo dico non per razzismo, me ne guarderei bene, ma anzi credo che sia l’unico modo che consenta  di individuare chi veramente ha diritto ad essere ospitato ed integrato.

Ormai il nostro tessuto sociale è talmente sfibrato che si trova al collasso; la salvaguardia della sicurezza e della salute soprattutto devono essere in capo alle istituzioni; le conseguenze pesantissime di queste azioni si vedranno in futuro, quando anche questi non solo faranno continuamente figli, ma invecchieranno e così come ora per i nidi, avranno diritto anche alle case di riposo gratuite che per noi italiani sono già proibitive adesso. Corriamo ai ripari prima che la situazione precipiti, anche se a mio avviso è già insanabile, proviamoci almeno, lo dobbiamo ai nostri figli…

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