Scuola, prof liceo Einstein (Milano): “studenti no vax in dad? Non farò lezione”
“L’obbligo degli studenti ad autodichiarare il proprio stato vaccinale è inaccettabile. Contraria ai principi elementari di pedagogia perché non sarebbe una dichiarazione spontanea, libera, ma obbligata, indotta. E’ un’altra misura che, insieme alla differenza di trattamento fra studenti vaccinati e non vaccinati, imposta per decreto per gestire i contagi, favorirà la conflittualità fra famiglie e fra studenti”. Non usa mezzi termini Saverio Mauro Tassi, professore di storia e filosofia presso il liceo scientifico statale “Albert Einstein” di Milano che nei giorni scorsi, subito dopo la diffusione delle misure previste nel decreto del 5 gennaio per la scuola, ha lanciato sulla Rete nazionale scuola in presenza, un appello ai colleghi allo sciopero bianco contro la discriminazione fra studenti vaccinati, che potranno rimanere in classe in caso di due positivi e non vaccinati, che dovranno andare in Dad. Tassi, rivolgendosi agli studenti, afferma:
“Chiariamo subito che io sono vaccinato ed in attesa della terza dose – precisa all’Adnkronos – e la prego di scrivere che ho 66 anni, so dunque di cosa parlo. Sappiamo benissimo che i giovani, a parte rari casi, non corrono rischi e che non ha senso imporre l’obbligo né tanto meno situazioni discriminatorie. Si obietta che gli studenti potrebbero contagiare gli adulti? Ma sono gli adulti che hanno il dovere di non farsi contagiare. Non si può scaricare sugli studenti questa responsabilità. I rischi vanno contenuti in altro modo: con sanificatori dell’aria, con le mascherine, come abbiamo fatto nel nostro liceo… Non chiudendo in dad i non vaccinati. E’ una scelta insensata”.
“Se dovesse capitare nelle mie classi, per protesta non farò lezione, rimanendo in aula a discutere della incostituzionalità di questo provvedimento governativo e di cosa fare per contrastarlo. E spero che dagli studenti in presenza, verso quelli in dad, emerga un orientamento solidale. Ho postato la mia proposta di sciopero bianco ed eventualmente anche di sciopero della fame sulla pagina Facebook della Rete nazionale scuola in presenza. Ho ricevuto centinaia di apprezzamenti e l’impegno di molte persone ad aderire. Ma attendo che sia la Rete nazionale scuola in presenza ad assumere l’iniziativa: nel caso in cui in una classe siano mandati in dad studenti non vaccinati, io propongo ai colleghi di sospendere lo svolgimento del programma e di discutere con la classe della costituzionalità di questa norma. E se ci fosse una importante partecipazione – conclude – proporrei anche uno sciopero della fame. E’ una questione di sensibilità pedagogica”.
(di Roberta Lanzara)