Ucraina, deputata Rudik: “Con le leggi siamo a servizio di esercito e resistenza”
(Adnkronos) – “Siamo a servizio dell’esercito e della resistenza. Dobbiamo rispondere ai bisogni dei nostri militari. Essere sicuri di incontrare i loro bisogni. Attraverso un’attività legislativa mirata e declinata in quest’ottica”. Kira Rudik, parlamentare e leader del partito Holos in Ucraina, racconta all’Adnkronos il quarto incontro del Parlamento dall’occupazione russa ed annuncia le ultime decisioni votate ieri: “Semplificazione delle norme relative alle importazioni senza dazi aggiuntivi, per favorire e velocizzare l’ingresso delle merci in Ucraina; responsabilità penale agli autori di pubblicazioni che rivelano movimenti dell’esercito ucraino, depositi di armi o qualunque informazione inerente alla difesa del paese non autorizzata dal capo dell’esercito o dal suo ufficio stampa”.
“E’ inconcepibile – spiega – diventare target dei missili russi per colpa di un post su tik tok che rivela informazioni riservate ad esempio di un deposito di armi. Saranno tra l’altro ritenuti criminalmente responsabili di collaborazione con i russi coloro i quali racconteranno come lavorano la resistenza, i territori occupati…”, aggiunge.
Che ne pensa della lettera aperta ai media internazionali scritta dai maggiori organismi ucraini del mondo dell’informazione in cui si chiede la rimozione di espressioni come ‘guerra di Putin’ o ‘guerra ucraina’ e l’adozione di specifica terminologia? “Non ho letto la lettera. Ma la propaganda russa è molto attiva e mette molto denaro in mano ai giornalisti. Noi questo lo sappiamo. Per questo condivido l’iniziativa e che non si scriva ‘guerra di Putin’ o ‘guerra ucraina’…”.
Quali sono le pene previste per i nuovi reati che avete decretato? “Da 3 a 5 anni, per la pubblicazione di informazioni militari non autorizzate. Dagli 8 ai 12 anni, se si dimostra che c’è una collaborazione con i russi – risponde- I giornalisti internazionali sono direttamente chiamati in causa e possono essere puniti: possono pubblicare solo ciò che è ufficialmente autorizzato. Questa è la ragione per cui abbiamo introdotto queste nuove norme”.
La parlamentare annuncia inoltre anche importanti misure sul fronte agricolo: “Noi eravamo ai primi posti per la produzione di grano, mais, pomodori, girasoli – ricorda – Quest’anno non saremo in grado di assolvere ai nostri contratti e responsabilità ed il mondo subirà una gravissima crisi alimentare. Stiamo cercando di minimizzare il rischio e vedere se possibile seminare. Se lo sarà, lo faremo”.
E sul fronte dogana: “Sappiamo che il nostro paese è diventato un hub logistico di smerci senza i permessi governativi. Un fatto questo a cui non teniamo il passo e che vogliamo controbilanciare agendo sul fronte legislativo semplificando le procedure relative alle importazioni”. Rudik conclude: “Noi stiamo lavorando uniti, al di là del partito di appartenenza, per rilanciare economicamente il paese e vincere la guerra”.
(di Roberta Lanzara)