Ex presidente Ucraina: “Scuse Putin a Israele? Non sono sincere”
(Adnkronos) – Le scuse rivolte dal presidente russo Vladimir Putin a Israele per le parole del ministro degli esteri russo Sergei Lavrov sulle origini ebraiche di Hitler “non sono sincere”, secondo l’ex presidente ucraino Petro Poroshenko, intervistato dalla trasmissione di Retequattro “Zona Bianca”, la stessa in cui è stato ospite Lavrov. Nel corso dell’intervista, che andrà in onda integralmente questa sera, Poroshenko ha detto che se Putin “fosse sincero, non avrebbe lavorato neanche un minuto dopo questa posizione, dopo questa dichiarazione anti-israeliana e anti-ucraina. È un fake che sta diffondendo”.
“Putin, dopo tutto quello che ha detto Lavrov nella sua intervista, doveva immediatamente licenziarlo oppure addirittura renderlo responsabile per le sue dichiarazioni”, ha spiegato ancora l’ex presidente ucraino.
“Voglio dire al signor Lavrov che se l’Ucraina smette di sparare, anche adesso, non ci sarà più l’Ucraina. Ma se la Russia smette di sparare, allora ci sarà la pace. Questa è la differenza delle nostre posizioni”, ha poi continuato. Nell’intervista – ha detto Poroshenko – “Lavrov ha accusato l’Ucraina, ha accusato noi di esserci opposti all’aggressione russa nel 2014. E poi ha accusato me di aver dato l’ordine di fare la controffensiva”, mentre “voglio ricordare che nel 2014 la prima cosa che ho fatto da presidente è stato il cessate il fuoco unilaterale e completo per dieci giorni. Avevo dato ai russi dieci giorni per poter lasciare i territori occupati ucraini. E dopo, alla scadenza di questi dieci giorni, durante i quali non avevano neanche fatto un passo, come capo, come comandante nel periodo di guerra, ho deciso di fare la controffensiva, in seguito alla quale abbiamo liberato due terzi del Donbass occupato, quando avevamo ancora le sanzioni e le limitazioni per la fornitura delle armi da parte dell’Unione Europea, a causa di Janukovyc”.
Lavrov – ha proseguito l’ex presidente ucraino – “ha insinuato che io nel 2014 abbia creato le forze armate ucraine e non ne avevamo, non avevamo come difenderci. Queste forze armate erano molto motivate e in cinque anni della mia presidenza le abbiamo armato benissimo, insieme ai nostri partner della Nato. Questo non è piaciuto a Lavrov”.
“Tutto quello che non piace a Lavrov – ha osservato Poroshenko – è una forte conferma del fatto che noi stiamo andando bene, facciamo bene le nostre cose. Abbiamo sorpreso il mondo intero con la forza delle nostre forze armate e abbiamo fatto vedere la coesione della nostra nazione”.