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Mercato pessimista su crisi governo, spread verso quota 300 punti

(Adnkronos) – La crisi di governo, le dimissioni del presidente del Consiglio, Mario Draghi, e le elezioni anticipate metteranno sotto stress lo spread Btp-Bund. Il differenziale di rendimento fra titoli decennali italiani e tedeschi potrebbe arrivare nelle prossime settimane almeno a quota 300 punti. Complice anche il Tpi, lo scudo anti-spread approvato dalla Bce, che non ha convinto i mercati finanziari. La reazione di Piazza Affari è stata “meno drastica di quello che si poteva immaginare, considerando l’autorevolezza dell’esecutivo e il fatto che il Paese ora piomba in un periodo di incertezza politica nel momento peggiore possibile, con il serio rischio di un razionamento del gas nel corso dell’inverno, con l’economia globale in rallentamento e con un’inflazione molto alta”, dice Dario Angelino, senior strategist e Economics Analytics di Symphonia Sgr. 

I mercati nelle prossime settimane “cercheranno di testare la risolutezza delle decisioni della Bce” sul meccanismo anti-frammentazione e “potrebbero spingere verosimilmente gli spread verso i livelli del 2018”. Ma “se l’intervento della Bce, almeno all’inizio, non sarà ottimale, e con l’incertezza sul nuovo governo un test di quota dello spread a 300 punti è abbastanza ragionevole”, continua Angelino.  

Per Kaspar Hense, senior portfolio manager di Bluebay Asset Management, “con lo scenario di nuove elezioni, il cui esito ad oggi porterebbe ad un governo di destra guidato da Giorgia Meloni, si prevedono ulteriori perturbazioni per i bilanci pubblici italiani e uno screditamento per i bond governativi, con lo spread in crescita verso quota 300 punti”. In questo senso la promessa di tagli alle tasse “attirerà voti, ma non avrà un vero impatto in un contesto di restrizioni all’offerta e alta inflazione”.  

Per Fabrizio Santin, senior investment manager di Pictet Asset Management, dopo l’approvazione dello scudo anti-spread “il rischio è che, alla luce dei recenti avvenimenti politici in Italia, i mercati finanziari vadano a testare la risolutezza della Bce a contenere l’allargamento degli spread. Una prima soglia di attenzione è fissata a 250 punti base, tuttavia un giudizio importante verrà ricoperto anche dalla rapidità del movimento”. Inoltre, continua, “è probabile che in una contesto estivo caratterizzato da illiquidità, il Btp continui ad incorporare premi di rischio elevati”. 

Anche per Annalisa Piazza, analista Fixed-Income Research di Mfs Investment Management, “è probabile che nelle prossime settimane lo spread Btp-Bund si allarghi. Escludiamo che lo spread raggiunga i livelli visti durante la crisi finanziaria globale o nel 2018-19, quando si discutevano le questioni esistenziali dell’Eurozona, ma è certo che ulteriori incertezze saranno scontate nei prezzi”. Nel breve termine, poi, gli sviluppi politici potrebbero aumentare “ulteriormente la confusione sullo strumento anti-frammentazione della Bce, che non è chiaramente finalizzato a ridurre il rischio politico”. L’istituto di Francoforte nel frattempo “si troverà in una situazione molto scomoda quando i rischi di rallentamento della crescita italiana, insieme all’intensificarsi di condizioni di finanziamento più severe, si riverseranno su altre economie dell’Eurozona. Aumenterà anche il rischio di un deterioramento nella trasmissione delle politiche, indipendentemente dai fattori che ne sono alla base”.  

Nick Chatters, fixed income manager di Aegon Am, spiega che oggi Lagarde “ha finalmente fatto ciò che doveva fare e ha portato i tassi fuori dal territorio negativo. In questo senso, le va riconosciuto il merito di non essere schiava di quanto detto in passato e di essere disposta a sorprendere il mercato”. Ma lo scudo anti-spread “appare esteticamente piuttosto debole, anche perché si basa sul fatto che il consiglio direttivo sia soggettivamente unanime nell’approvare l’acquisto di obbligazioni italiane. Il mercato, intanto, “mette alla prova la Bce spingendo lo spread dei Btp, già al 2,37% rispetto ai Bund, poi si presuppone che la Bce si riunisca e faccia una lunga chiacchierata prima di decidere cosa fare. Tutti noi sentiamo la mancanza della mano ferma di Draghi in una giornata come questa”. 

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