Elezioni 2022, Conte: “Alle 17.30 40mila votanti a parlamentarie M5S”
(Adnkronos) – Alle 17.30 i votanti alle parlamentarie del M5S erano circa 40mila. E’ il dato comunicato dal leader M5S Giuseppe Conte, in un’intervista con il direttore de La Stampa Massimo Giannini. L’ex premier ha sottolineato la “grande partecipazione” alla consultazione online pentastellata, ricordando che alle parlamentarie del 2018 i votanti totali sono stati 39mila.
Il listino? “Ho proposto una piccola squadra di 15 persone, ma non è questione di fedelissimi”, spiega il presidente del M5S. “Sono persone che possono contribuire a realizzare le nostre battaglie”, servirà a garantire “un nucleo essenziale per una continuità d’azione”.
Se il M5S alle elezioni ottiene una percentuale inferiore a due cifre, lei lascia? “Io credo che i risultati saranno buoni”, replica Conte. Del resto, rivendica, il Movimento 5 stelle è “la forza più progressista e innovatrice del sistema, che piaccia o no”. Mai più col Pd? “E’ stato molto deludente l’atteggiamento del Pd – rileva Conte – incomprensibile. Credo che nessuno possa credere alla favoletta ‘non andiamo col M5S perché ha fatto cadere il governo Draghi…'”, afferma il leader M5s. “Anche i cittadini più ingenui hanno capito che non siamo stati noi a far cadere il governo, quando il Pd ci ha messo l’inceneritore sotto il naso e quando Di Maio, sotto gli occhi di Draghi, durante il conflitto ucraino si è messo a creare uno smottamento in un equilibrio di maggioranza già precario”. Un Draghi bis dopo il voto? “Non ci sono le condizioni, anche perché Draghi stesso ha preso la palla al balzo per mettere fine al suo mandato”, dice il leader M5S. “Il metodo Draghi è un decisionismo referenziale, dico attenzione che siamo in una democrazia parlamentare”.
Il centrodestra vuole abolire il reddito di cittadinanza? “Attenzione – mette in guardia Conte – perché abrogare un sistema di protezione sociale come questo sarebbe veramente una follia, c’è il rischio di rabbia sociale e malessere che non riusciremmo a contenere. Ne va della coesione sociale, su questo dico non scherziamo”.
E rilancia: il M5S propone nel suo programma “la riduzione dell’orario di lavoro a parità di salario”. Una misura, sottolinea, che “non volgiamo fare a danno delle imprese né vogliamo imporre. Si può sperimentare con un meccanismo di adesione su base volontaria”.
L’ex presidente del Consiglio rassicura poi sul suo rapporto col garante M5s. “I miei rapporti con Grillo sono molto buoni, ci sentiamo costantemente. In passato c’è stata effettivamente una incomprensione iniziale, quello è stato un momento vero di scontro ma c’è stata una ricomposizione”, prosegue. “Nessuna ruggine e nessuna frizione” neppure con Virginia Raggi, “lei ha dato una interpretazione errata delle regole (sulle candidature, ndr). Ha detto che non si sarebbe ricandidata per ragioni personali, ma non è nella condizione di ricandidarsi perché il suo secondo mandato lo sta esaurendo”.
Sollecitato poi da Giannini sulla questione della fiamma nel simbolo di Fratelli d’Italia Conte rileva che “ci sono due Meloni: c’è la Meloni che fa la moderata e poi una Meloni che va da Vox, che si presentava scomposta, gridando contro le chiusure. La fiamma è un retaggio del Movimento sociale. Non ne farei una questione di fiamma. Per me il problema sono i principi costituzionali e il genuino spirito democratico”, conclude.