Spazio, impatto fra la sonda Dart della Nasa e l’asteroide Dimorphos
(Adnkronos) – Countdown sempre più serrato per la missione
Dart della Nasa che questa notte impatterà l’asteroide Dimorphos per deviarne il ‘cammino’ mentre il satellite dell’Agenzia Spaziale Italiana LiciaCube, l’unico coinvolto nel programma, sta già rilasciando le prime immagini da 14 milioni di chilometri dalla Terra. La diretta del primo esperimento di difesa planetaria viene trasmessa dalla Nasa, dall’Esa e dall’Asi ed è previsto per l’1,14 ora italiana di martedì 27 settembre. L’idea della missione è quella di testare la capacità a deviare un eventuale pericolo di ‘scontro’ fra la Terra e un asteroide e Dimorphos, che è grande appena 160 metri di diametro, è un perfetto obiettivo. In questa missione l’Italia ha un ruolo di punta con l’Agenzia Spaziale Italiana e l’azienda Argotec che hanno rilasciato già le prime foto scattate da LiciaCube, l’unico satellite coinvolto nella missione di difesa planetaria della Nasa, Dart.
In questa prima missione italiana in deep space – che viene trasmessa in diretta su Nasa Tv, Esa Tv e Asi Tv – durante le fasi di avvicinamento in preparazione del fly-by, quando LiciaCube diventerà l’unica testimone dell’impatto tra la sonda Dart e Dimorphos, per l’Italia dello spazio si scandisce “un piccolo grande primato” come ha sottolineato l’Agenzia Spaziale Italiana. Le prime foto rilasciate da LiciaCube sono infatti “le prime foto scattate da un satellite italiano a 14 milioni di km di distanza e mai una missione italiana si era spinta così lontano” afferma l’Asi.
LiciaCube, satellite di Asi, è stato creato nei laboratori torinesi di Argotec ed è testimone di “una manovra mai provata prima”. Gli ingegneri di Asi e Argotec sono infatti pronti per le fasi finali di questa storica missione. Il progetto LiciaCube è gestito dall’Agenzia Spaziale Italiana, con l’appaltatore industriale Argotec e un team scientifico dell’Istituto Nazionale di Astrofisica, Politecnico di Milano, Università di Bologna, Università di Napoli Parthenope e Istituto di Fisica Applicata ‘Nello Carrara’ del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr-Ifac).