Federica Guidi: “Da energia a fisco, nuovo governo dia risposte”
(Adnkronos) – Emergenze nuove, come il rincaro “inimmaginabile” dei prezzi dell’energia, vero disastro per tante aziende, e questioni annose dal costo del lavoro alle pastoie della burocrazia: per le aziende problemi urgenti si aggiungono ai vecchi e ora richiedono “risposte” e “soluzioni” per salvaguardare e rilanciare quella che è la spina dorsale dell’economia del Paese. A indicare le priorità che dovranno essere in cima all’agenda del nuovo Governo, è Federica Guidi, presidente e amministratore delegato di Ducati Energia ed ex ministro dello Sviluppo Economico, in un’intervista all’Adnkronos.
“Io guardo già al 2023, per me siamo già al nuovo anno. Vedo grandi sfide con costi dell’energia inimmaginabili. Noi non siamo un’azienda energivora, ma per alcune imprese e altri settori è un disastro, con bollette che sono lievitate a milioni di euro. Uno shock sconvolgente dal punto di vista economico, peggio del Covid, che genera l’incertezza e margini di aleatorietà tali da non consentire neanche di tenere un listino prezzi. Siamo in una terra sconosciuta, si naviga in mare aperto e il problema è che lo facciamo con cartine vecchie”, sottolinea Guidi. “Noi, come Ducati Energia, abbiamo un prodotto storico che è un prodotto anticiclico: si tratta dei condensatori i cui volumi, vedo, si stanno abbassando. Tuttavia, nonostante questi tempi complicati e incerti, non posso non essere ottimista, altrimenti non potrei continuare a fare questo lavoro”, assicura. Del resto, rileva Guidi, “non ricordo anni semplici, ogni anno ha avuto sempre qualche grana ma in questi ultimi anni con il Covid, la chiusura del canale di Suez e poi la guerra in Ucraina le emergenze si sono intensificate a livello planetario”.
“Ora il costo dell’energia è il problema vero e quello più urgente. Spero che il Governo trovi le modalità per trovare soluzioni per le aziende che soffrono di più”, è l’auspicio di Guidi. Problemi nuovi che però non devono far dimenticare quelli vecchi: “il tema del costo del lavoro che è un evergreen, i piani di sgravi fiscali che vanno ripresi e rifinanziati con incentivi mirati per ricerca e sviluppo. A monte, c’è il tema della semplificazione normativa. Lo abbiamo detto tante volte: le pastoie e la farraginosità della burocrazia italiana sono sempre da primato. Per le imprese, è come correre con le tasche zavorrate di pietre. Sono problemi che abbiamo da sempre sul tavolo. Le imprese hanno sempre tirato la cinghia, corpo sfiancato da malattia lunga e severa”.
“I costi dell’energia sono l’ennesima mazzata. Sia il governo uscente che quello entrante lo hanno sicuramente ben presente. Ma rimango fiduciosa. Il governo Draghi ha cercato di affrontare il problema e credo che il nuovo Governo avrà chiaro tutto questo. Se – avverte quindi Guidi – si perde la struttura industriale e produttiva del Paese, perdiamo tutti. Si pensava che l’industria fosse in estinzione ma non è stato così. L’industria è la spina dorsale dell’economia del Paese e questo penso che sia un vantaggio per tutti”.
Ma c’è anche un altro tema che Guidi tiene a sottolineare. “L’auspicio è anche quello di avere una mercato domestico puntando sullo sviluppo di tecnologia basata in Italia in modo tale da muovere tutte le filiere, dal grande gruppo al sistema delle pmi, per gli investimenti in ricerca e sviluppo. Del resto, cominciamo ad assistere a un fenomeno di reshoring in tal senso: ci sono clienti europei che hanno cominciato a chiedere la catena di fornitura ribassando pezzi di valore in Europa. Riportare le produzioni in Europa costituisce un valore aggiunto anche in termini di prossimità e vicinanza geografica. Questo lo vediamo in Europa e vorrei che accadesse anche in Italia. Lo shock su scala mondiale ha determinato un fenomeno che può indurre forme di miglioramento e sviluppo per le nostre filiere industriali dando loro possibilità di sviluppo e capacità di proporre innovazione. Certo, abbiamo dovuto subire una crisi ma, almeno, da questa potranno aprirsi nuove opportunità per il Paese”.
Guidi ricorda poi l’emergenza Covid. “Le imprese italiane – evidenzia – hanno mostrato una straordinaria capacità di resilienza in anni molto particolari. Durante il Covid siamo riusciti a tenere aperte le aziende, con protocolli sicuri ma ci sono aziende che hanno sofferto tremendamente e sono state costrette a chiudere”. In Ducati Energia, “abbiamo tenuto aperto, non ci sono stati cluster di contagi. Nel lockdown, è stato tutto molto difficile ma, per certi versi, più facile rispetto al periodo che poi è seguito. Ducati Energia non ha perso ordini e clienti. Anzi, c’è stata una richiesta spasmodica di materiali, una richiesta più elevata rispetto al normale. I nostri clienti tendevano a comprare e fare scorte”. Prima il Covid, poi il blocco del canale di Suez che pure è stato uno shock. “Se ne è parlato di meno ma lo shock nello shortage nella catena di approvvigionamenti è cominciato da lì e da lì sono partiti aumenti immotivati di prezzi di materiali. Una speculazione che, dunque, non è cominciata con il Covid e che si è scaricata su tutta la filiera”. E, nonostante tutto, assicura ancora una volta Guidi, “non posso non essere ottimista”.