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Parlamento, rush finale per le commissioni: presidenze, i nomi in pole

(Adnkronos) – Rush finale, con qualche inevitabile fibrillazione, per l’elezione dei presidenti delle commissioni permanenti e degli Uffici di presidenza, in programma domani alla Camera alle 14 per le prime sette e alle 15.15 per le altre sette. Al Senato l’appuntamento è stato spostato a giovedì mattina, alle 10.30 per le prime cinque e alle 12 per le altre cinque, per evitare uno strozzamento dei tempi per l’esame della Nadef, in programma domani, anche se il rinvio e la mancata contemporaneità potrebbero creare qualche suspense se a Montecitorio non dovesse filare tutto liscio. 

Regge l’accordo per la suddivisione delle 24 presidenze, con l’attribuzione di 12 a Fratelli d’Italia, 7 alla Lega e 5 a Forza Italia, mentre sui nomi il puzzle va ancora definito completamente, con la necessità di qualche limatura tra e nei partiti. Alcune candidature sembrano comunque blindate: è il caso di Stefania Craxi (Fi) alla Esteri del Senato, di Giulio Tremonti (Fdi) allo stesso organismo della Camera e di Giulia Bongiorno (Lega) alla Giustizia del Senato. Tra gli altri nomi in netto vantaggio, per Fratelli d’Italia si segnalano a Montecitorio quelli di Federico Mollicone alla Cultura, di Marco Osnato alla Finanze, di Carolina Varchi alla Giustizia, anche se questi ultimi due potrebbero essere insidiati da Ylenia Lucaselli. 

Tornando a Palazzo Madama, Fratelli d’Italia dovrebbe indicare Alberto Balboni per la Affari costituzionali (con Marcello Pera in corsa per la guida di un’eventuale commissione per le Riforme), Nicola Calandrini per la Bilancio, Luca De Carlo per l’Agricoltura e Francesco Zaffini per la Salute. Oltre a Bongiorno, la Lega al Senato è pronta a schierare un altro ex ministro, vale a dire Massimo Garavaglia (al Turismo nel Governo Draghi), che dovrebbe andare alla Attività produttive, mentre Roberto Marti punta alla Cultura.  

Alla Camera Igor Iezzi, attuale commissario della vecchia Lega Nord, è il nome più gettonato per la Affari costituzionali, anche se sarebbe insidiato da Nazario Pagano di Forza Italia, partito alle prese con un complicato mosaico per accontentare chi non è riuscito ad entrare nel Governo, in particolare Ugo Cappellacci, Francesco Battistoni e l’ex capogruppo Paolo Barelli. 

Tornando al Carroccio, per la Difesa Nino Minardo sembrerebbe in vantaggio rispetto a Paolo Formentini ed Eugenio Zoffilli, mentre per la Finanze si pensa ad Alberto Gusmeroli. Qualche giorno ancora invece per quanto riguarda la corsa alla guida delle commissioni di garanzia, appannaggio delle opposizioni. Per martedì prossimo, 15 novembre, è stata convocata la Giunta delle Elezioni e delle Immunità del Senato, che potrebbe vedere l’elezione alla presidenza di Dario Franceschini.  

Per il Copasir continuano a circolare i nomi dei Dem Francesco Boccia, Enrico Borghi e Lorenzo Guerini, mentre per la Vigilanza Rai sarebbe in corsa per il M5s Riccardo Ricciardi (o in alternativa Alessandra Todde), anche se a sparigliare le carte potrebbe arrivare Maria Elena Boschi, indicata dal Terzo polo.  

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