Proteste Iran, l’attivista Karimi: “Comunità internazionale non spenga riflettori”
(Adnkronos) – La comunità internazionale “non deve spegnere i riflettori” su quanto sta accadendo in Iran o “sicuramente” ci saranno altre esecuzioni dopo quella di Mohsen Shekari, il primo manifestante giustiziato dall’inizio della nuova ondata di proteste nella Repubblica islamica. Lo afferma in un’intervista all’Adnkronos Azar Karimi, presidente dell’Associazione giovani iraniani in Italia, che denuncia la “grande difficoltà” che si incontra nel raccogliere notizie su quanto sta accadendo nel Paese mediorientale a causa di “un regime che filtra e censura l’informazione”.
Karimi definisce “prese di posizione importanti che ci hanno fatto piacere” le dichiarazioni di condanna del presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, e del ministro degli Esteri, Antonio Tajani, sull’esecuzione di Shekari, sottolineando che “sappiamo quanto sia difficile sostenere il popolo iraniano e mostrarsi fermi nei confronti di un regime che tende a spaventare e minacciare”. Meloni, prosegue, “è sempre stata molto solidale nei nostri confronti e ha sempre creduto nella nostra lotta”.
L’attvista lancia quindi un appello all’Italia e alla comunità internazionale “unita” a dare sostegno a una popolazione che “sta affrontando la rivoluzione a mani nude” e che “non farà passi indietro fino alla caduta del regime”, indicando come le proteste “estese da nord a sud” che da circa 80 giorni stanno scuotendo la Repubblica islamica “siano trasversali nella società” e abbiano “un coordinamento e una leadership”. Un segnale “importante”, conclude, sarebbe “la chiusura di tutte le ambasciate dell’Iran”.