Cdm approva riforma Codice appalti. Salvini: “Fatto ottimo lavoro”
(Adnkronos) – Il Consiglio dei ministri ha dato il via libera alla riforma del codice degli appalti. Nella riforma “c’è lo snellimento delle procedure che vengono fuori dall’appalto integrato”, evitando “più passaggi”, “ma resta in piedi tutto il meccanismo di controllo per evitare infiltrazioni mafiose”, ha assicurato il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano, nel corso della conferenza stampa con il vicepremier, Matteo Salvini.
“Posso attestare che ci sia stata la necessaria e assoluta concordanza di intenti” con i componenti del Consiglio di Stato: “Io tutti questi conflitti non li ho visti – ha affermato Mantovano – così come non li vedo con Anac, se poi” l’Autorità vuole “inviare delle osservazioni, “saremo liete di leggerne le loro considerazioni”. L’Anac “ha un ruolo all’interno del codice appalti coerente con la sua funzione, erano previste delle prerogative che poi sono state eliminate nel testo varato dal Cdm”. Ma “questa non è l’ultima parola”, ha aggiunto Mantovano chiarendo che, durante l’iter parlamentare, “tutti quelli che hanno titolo di formulare proposte migliorative” potranno avanzarle.
“Grande soddisfazione” per il via libera è stata espressa da Salvini: “Si attendeva da anni questo Codice degli appalti per accelerare e modernizzare il Paese. Ora per tre mesi il dibattito è aperto. Abbiamo fatto un ottimo lavoro”.
”Per me è una bellissima giornata per l’approvazione del Codice degli appalti. Sono contento – ha ribadito il ministro – non solo per aver rispettato i tempi previsti dal Pnrr, ma soprattutto perché per le imprese italiane in particolare piccole e medie, abbiamo dato uno strumento più snello, più efficiente, con meno tempo perso”.
“Ringrazio il Consiglio di Stato per il lavoro fatto e hanno recepito quasi integralmente le nostre proposte. Su alcune critiche dell’Anac possono essere rivolte al Consiglio di Stato perché – ha sottolineato – il testo è quello. Lascio a loro il dibattito accademico. Rivendico invece una separazione dei poteri tra una cabina di regia politica che su opere pubbliche strategiche per il Paese, ci stanno organismi politici. Una autorità che si occupa di anticorruzione non fa parte di un contesto politico che fa scelte politiche”.
Quindi, ha sollecitato il vicepremier “dobbiamo prevedere in Cdm un superamento del dissenso qualificato perché – ha affermato Salvini – non voglio vivere in un Paese dove il singolo contenzioso a livello locale della singola micro associazione blocca opere pubbliche da centinaia di milioni di euro. Al Mit sono affidati 40 miliardi per il Pnrr, se andiamo avanti di Tar in Tar altro che 2026 per finire i cantieri, arriveremo al 2036. La politica ha il dovere di ascoltare e poi decidere il destino di una ferrovia, strada, autostrada o un ponte”.