Milano, imbrattò con vernice la Scala: per pm sufficiente “sorveglianza semplice per un anno”
(Adnkronos) – La “limitata offensività” delle azioni di cui è accusato Simone Ficicchia, uno dei giovani militanti di Ultima Generazione che il 7 dicembre scorso ha imbrattato di vernice la parete e le porte del Teatro alla Scala, a poche ore dalla Prima, “fanno ritenere sufficiente la misura della sorveglianza semplice per il termine di un anno”. Lo spiega in aula il pm di Milano Mauro Clerici che ha chiesto di ‘attenuare’ la misura della sorveglianza speciale chiesta dalla questura di Pavia. Una richiesta con cui lo studente di 20 anni che vive a Voghera insieme ai genitori potrebbe essere limitato solo in minima parte i suoi spostamenti, senza obbligo di soggiorno. Prescrizioni che verranno decise dai giudici che si sono riservati sulla decisione: entro 30 giorni ci sarà il deposito delle motivazioni alle parti e non una lettura pubblica del verdetto.
A carico dello studente, appassionato di storia e di musica, c’è un lungo elenco di denunce per resistenza e danneggiamenti nell’ultimo anno per aver partecipato a diversi blocchi stradali a Roma, aver imbrattato gli Uffici a Firenze o manifestato all’acquario di Genova, iniziative fatte per manifestare a difesa del clima, contro le centrali a carbone.
“Ho 20 anni – dice Simone prendendo la parola in aula – e il mio obiettivo è quello di studiare, di insegnare storia e suonare il sax, ma ci sono dei motivi per cui ho deciso di prendere l’impegno di portare avanti queste manifestazioni e azioni non violente e questi motivi riguardano il futuro della nostra generazione” rispetto al quale c’è “un governo inadempiente di fronte ad accordi internazionali sul clima, ci sono aziende che continuano a investire sui combustibili fossili”.
Per questo “un cittadino non può che opporsi con tutti i mezzi alla violazione di questi diritti, io l’ho fatto con azioni non violente perché sono terrorizzato di quello che di violento potrà succedere nei prossimi anni. Stiamo mettendo i nostri corpi non violenti, agiamo a volto scoperto” per difendere l’ambiente, aggiunge Simone in aula, davanti a quarantina di sostenitori del movimento Ultima Generazione.
Il giovane si difende sostenendo che non si è mai danneggiata nessuna opere o si “è usata vernice lavabile come nel caso della Scala”, si prende le proprie responsabilità: “Ho agito consapevolmente non sono state leggerezze”, ma violazioni “per un fine superiore” dice il giovane che ha un altro processo da affrontare a Milano nel 2024 e per il quale c’è stata la chiusura delle indagini a Firenze, ma il cui scopo rimane lo studio, anche se ammette di aver sostenuto gli ultimi esami nel febbraio del 2022.
Per lui l’avvocato Gilberto Pagani chiede la revoca della misura di sorveglianza richiesta perché, a suo dire, non esiste la pericolosità sociale. “Francamente non credo che quanto commesso da Simone metta in pericolo la tranquillità e la sicurezza. E’ pacifico che tutte le azioni compiute sono state compiute senza alcun tipo di violenza mettendo il proprio corpo a baluardo dei diritti di tutti, perché se le cose vanno avanti così la sopravvivenza del pianeta è compromessa”.