Concutelli, l’ex terrorista nero Tuti: “Noi amici nei tempi peggiori, ora un senso di vuoto”
(Adnkronos) – “E’ una notizia che mi ha lasciato un senso di vuoto, di perdita perché eravamo amici nei tempi peggiori. Siamo stati insieme nel ‘braccetti’ in situazioni di detenzione estremamente dura e in lui avevo un sostegno, qualcuno con cui confrontarmi e nel quale rispecchiarmi. Sapere che se ne è andato mi ha portato con la mente agli anni in cui siamo stati insieme”. Così Mario Tuti, ex terrorista e fondatore del Fronte Nazionale Rivoluzionario, condannato a due ergastoli per tre omicidi e a 14 anni per aver guidato la rivolta a Porto Azzurro nell’87, commenta all’Adnkronos la notizia della morte di Pierluigi Concutelli, che era stato tra i capi di Ordine Nuovo prima di darsi alla lotta armata.
Insieme a Concutelli, Tuti fu accusato dell’assassinio del neofascista Ermanno Buzzi nel carcere di Novara: “E’ una cosa che abbiamo fatto nel segno di quella militanza comune che dava il senso a quegli anni di prigionia, dove il sistema giudiziario aveva fatto il possibile per renderci non solo cattivi, ma anche feroci – sostiene Tuti, in semilibertà dal 2013 – Noi abbiamo fatto una detenzione che pochi conoscono: i famosi ‘braccetti dell’articolo 90 aggravato’, i braccetti della morte; non ne parla nessuno anche perché hanno riguardato qualche decina di persone, tra cui camerati o comuni. Non essendoci stati i compagni non ha interessato nessuno, ma io e Gigi (Concutelli ndr) ci siamo trovati in situazioni che non avevano nulla da invidiare a Guantanamo o Abu Ghraib”. Di quegli anni Tuti non rinnega nulla: “No, io no”, afferma.