Donna uccisa a Rovigo, colpita da proiettile in testa: a sparare il figlio di 8 anni
(Adnkronos) – Risolto il giallo della morte della 31enne Rkia Hannaoui. Secondo le indagini coordinate dalla Procura di Rovigo, è conseguenza di un drammatico incidente. Secondo quando si legge su Rovigo.news, uno dei due figli della donna, 8 anni, giocando con una pistola avrebbe esploso per sbaglio un colpo fatale.
Quello della donna marocchina è un omicidio “di natura colposa frutto di condotta accidentale e non di condotta dolosa”. Lo fa sapere il procuratore della Repubblica di Rovigo, Manuela Fasolato. “E’ stato accertato a seguito delle ulteriori investigazioni svolte, tra cui il ritrovamento nelle pertinenze dell’abitazione di un’arma compatibile con il proiettile rinvenuto sul cadavere della vittima e chiarimenti avuti dagli stretti familiari della vittima, che l’omicidio della donna è da ritenersi, allo stato, di natura colposa frutto di condotta accidentale e non di condotta dolosa”, continua la nota del procuratore.
La 31enne, marocchina, era stata trovata nella sua abitazione ad Ariano Polesine, priva di sensi, a terra con un proiettile in testa. A chiamare i carabinieri erano stati i sanitari del 118 che hanno trasportato d’urgenza la vittima all’ospedale di Rovigo, dove è morta il giorno seguente.
E’ escluso, in questa fase, fa sapere la procura di Rovigo, che il colpo d’arma da fuoco che ha ucciso la 32enne marocchina, soccorsa nella sua abitazione ad Ariano Polesine, “sia stato esploso a contatto ovvero a distanza ravvicinata”.
La procura di Rovigo procede “per accertare responsabilità colpose di terzi in ordine a quanto accaduto in dipendenza della omessa custodia dell’arma con relativi proiettili”. “La posizione dei familiari minori non imputabili verrà valutata dall’Ufficio requirente competente cui verranno trasmessi in copia gli atti” conclude.