Il Pagante al TRF e verso sound
pop: "Uscirà ancora tanta musica"
L'intervista a Eddy Veerus: "Abbiamo ancora tanto da dare, tante idee per il futuro: anche in due. E impacchetteremo sicuramente un nuovo album"
Al via il 6 luglio, al Parco Lungo Po di Cremona, la nuova edizione del Tanta Robba Festival, attesa kermesse musicale che nel 2023 arriva alla sua settima edizione. Due palchi con musica live dai generi più diversi per tre serate ricche di personaggi di caratura nazionale: tra loro anche il “Il Pagante” che farà ballare il pubblico poco oltre la mezzanotte di giovedì 6 luglio, dalle 24.30, sul T.R.Factory Stage.
Nato come trio nel 2010, il gruppo milanese è oggi composto da Eddy Veerus (nome d’arte di Edoardo Cremona) e Brancar (Roberta Branchini). Amato da giovani e giovanissimi, “Il Pagante” racconta nei suoi brani, con toni volutamente canzonatori ed ironici, la vita notturna dei ragazzi milanesi, tra drink e discoteche. Una trentina di brani, racchiusi in tre album: “Open Bar”, “Settimana bianca”, “Radical chic”, solo per citarne alcuni. Una lunga carriera arricchita da numerosi successi, come racconta il frontman Eddy Veerus.
Giovedì sera concerto a Cremona e non è la prima volta all’ombra del Torrazzo: che pubblico vi aspettate?
Siamo già passati da Cremona, ma sempre e solo discoteche: siamo molto carichi e felici di partecipare al Festival.
Per quanto riguarda il pubblico, noi cerchiamo di portare ai concerti quelli che sono i “seguaci storici” (all’inizio, una decina di anni fa, erano i liceali), ma grazie ai nuovi progetti che abbiamo in corso puntiamo tanto anche sui nostri coetanei, con una fascia d’età intorno ai trent’anni. Insomma, una gamma molto variegata: questo fa piacere, anche considerando che ci sono colleghi (magari con un seguito maggiore del nostro) che hanno tra i fan solo ragazze, altri solo giovanissimi. Noi invece abbiamo la fortuna di avere una fan base molto varia: ciò significa che quello che facciamo piace a tanti.
Sono tante, infatti, le certificazioni di disco d’oro e di platino a diverse vostre canzoni. Tra i tanti brani prodotti, qual è il pezzo (o i pezzi) che senti più tuo?
Tra le canzoni de “Il Pagante”, quelle a cui sono più affezionato forse sono “Portofino” e “Radical chic”: sono quelle a mio parere venute meglio, esattamente come me le ero immaginate. Aggiungerei alla lista anche “San Siro”.
A tal proposito, lo stereotipo del milanese, in modo diretto o indiretto, è sempre al centro dei vostri brani.
Certamente. Quello fa sempre parte del nostro immaginario: noi raccontiamo le varie metamorfosi compiute da questo “personaggio tipo”, da quando abbiamo iniziato fino ad oggi. Sono cambiate negli anni tante cose: dall’abbigliamento al modo di parlare, dai locali che la gente frequenta fino alle mete di vacanza. Noi cerchiamo di descrivere e raccontare nelle nostre canzoni questi cambiamenti.
Come nasce una vostra canzone?
Può nascere da un’idea che reputiamo divertente ed interessante. Diciamo questo vale per la maggior parte dei casi; altre volte invece semplicemente ci capitano delle produzioni particolarmente forti e cerchiamo di costruirci il pezzo attorno.
Siete partiti nel 2010 con una pagina Facebook, poi siete sbarcati su YouTube e oggi vendete migliaia di copie. Com’è stata la vostra crescita, personale oltre che lavorativa?
Per fortuna la nostra è stata una crescita graduale. Anche per quanto riguarda il successo, non è mai arrivato tutto insieme e questo ci ha permesso di fare tutto in modo più graduale: passo dopo passo, step by step. All’inizio le persone che ci seguivano erano un centinaio, poi poco alla volta abbiamo visto le discoteche piene, le certificazioni ai nostri album. Quindi i palazzetti e i concerti all’estero. Un crescendo, come dicevo, graduale di cui siamo davvero fieri.
Un cambiamento importante l’avete avuto però lo scorso anno, quando Federica Napoli ha lasciato il gruppo. Ora da trio siete diventati un duo: come avete reagito?
Quando fai dieci anni ad essere in tre e di punto in bianco si resta in due, non è una cosa che può passare inosservata. Non era però giusto neppure chiudere il progetto: abbiamo ancora tanto da dare, tante idee per il futuro. Anche in due.
Il 9 giugno è uscito il vostro ultimo singolo “Poveri mai”: che feedback avete ricevuto?
È un pezzo uscito da poco, con sonorità meno “da discoteca” rispetto ad altri nostri brani. Fa sicuramente più fatica a rendere nei club, ma dà risultati migliori ascoltata in radio o come canzone a sé stante in auto. È molto più pop rispetto al passato, che è più o meno la nuova strada che vogliamo intraprendere.
A proposito di brani pop, avete fatto collaborazioni importanti negli ultimi anni. Da MYSS Keta a Jake la Furia, arrivando tra gli altri anche a Lorella Cuccarini, con un duetto che difficilmente ci si sarebbe aspettati.
Sì, abbiamo collaborato con tanti artisti del mercato pop italiano. Bene o male, sono amici con cui c’è una stima reciproca dei propri percorsi. Contiamo a farne di nuovi in futuro, con altre persone che abbiamo conosciuto: secondo me, è sempre bello mischiare il proprio progetto con quello che fanno gli altri, per vedere cosa può nascere.
Siete un gruppo molto legato al mondo dei club e delle discoteche: come avete vissuto gli anni del Covid, con la chiusura prolungata dei locali?
Non li abbiamo vissuti bene anche perché siamo sempre stati abituati a suonare tanto, tutte le settimane e i weekend. È cambiata la nostra routine, per quasi due anni. Bisogna però vedere il bicchiere mezzo pieno: quel periodo ci ha anche dato modo di riflettere e il tempo di lavorare a nuovi brani, curando meglio anche i dettagli e la musica con maggiore attenzione. Questo è accaduto soprattutto nei primi mesi di lockdown, dove eravamo costretti a stare in casa: sono usciti pezzi molto forti come “Portofino” oppure “Open Bar”, contenuti nell’album “Devastante”.
Che progetti avete per i prossimi mesi?
Come dicevamo, è uscito a inizio giugno “Poveri mai”, ne arriveranno altri a brevissimo. Puntiamo a far uscire ancora tanta musica, dopo essere stati fermi per un anno e mezzo. Impacchetteremo sicuramente un nuovo album che uscirà più avanti, anche se ancora non se ne sta parlando.
Cremona e il Tanta Robba Festival saranno solo una tappa della vostra “estate caldissima”, piena di impegni.
Sarà un’estate molto impegnativa. Caldissima lo era la scorsa, quest’anno speriamo nel meteo favorevole, essendo la maggior parte degli eventi all’aperto. Però, siamo fiduciosi e carichi per giovedì.
Andrea Colla