Sciopero 29 settembre, il punto su trasporti e aeroporti: tutte le novità
(Adnkronos) – Tram, autobus e metropolitane regolari domani 29 settembre e disagi causa sciopero più contenuti per chi viaggia in aereo. Dopo gli interventi a colpi di precettazione del ministro delle Infrastrutture e Trasporti, Matteo Salvini, è questo il quadro che si è delineato nel settore dei trasporti dove fino a ieri incombevano due scioperi di 24 ore dei lavoratori del trasporto pubblico locale e di quelli dell’handling aeroportuale. Nel primo caso, dopo la riduzione a 4 ore decisa da Salvini, l’Usb, la sigla che ha proclamato l’astensione dal lavoro, per tutta risposta ha cancellato lo sciopero di domani per riprogrammarlo il 9 ottobre prossimo sempre di 24 ore.
Anche negli aeroporti lo stop è stato ridotto a 4 ore e si svolgerà dalle ore 13 alle 17. La protesta è stata proclamata da Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti e Ugl Trasporto aereo a sostegno della vertenza per il rinnovo del contratto di lavoro scaduto a fine 2017. Si tratta del terzo sciopero, dopo quelli effettuati a giugno e luglio scorsi. La trattativa va, comunque, avanti e si punta a superare lo stallo per arrivare a un’intesa in tempi stretti. Sul fronte del trasporto aereo, è in programma domani un’altra agitazione, quella degli assistenti di volo di EasyJet che si fermeranno per 4 ore.
Dopo aver firmato la riduzione dell’orario per lo sciopero del settore aeroportuale di domani, da 24 a 4 ore, Salvini ha detto di confidare nel buonsenso e nel senso di responsabilità delle organizzazioni sindacali affinché siano limitati al massimo i disagi per i viaggiatori.
Dagli aerei ai treni. La tornata di scioperi non risparmia le ferrovie. A protestare domani saranno gli addetti degli appalti impiegati nella pulizia di treni e stazioni, nella ristorazione a bordo treno, nell’accompagnamento sui treni notte e nelle attività di piccola manutenzione. La protesta prevede 4 ore di stop per ogni turno di lavoro nell’intero arco della giornata. Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Ugl Ferrovieri, Fast Confsal e Salpas Orsa chiedono “l’adeguamento economico del buono pasto con il riconoscimento dell’importo massimo defiscalizzato come previsto dalla Legge di Bilancio 2020”.
“Nelle oltre 60 aziende che operano negli appalti ferroviari – spiegano le organizzazioni sindacali – la stragrande maggioranza, per non dire le totalità, ad oggi, riconoscono buoni pasto del valore di 5,20 euro. Alla luce della grave crisi economica, dovuta alla crescita smisurata dell’inflazione che erode inesorabilmente il potere d’acquisto di tutti i cittadini e quindi anche delle lavoratici e dei lavoratori non è più procrastinabile l’adeguamento economico del buono pasto”.