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Fedez ringrazia ministro Schillaci su bonus psicologo: “Ma ora vogliamo incontro”

(Adnkronos) – “Bravi tutti ragazzi, raccogliere 300mila firme in tre giorni serve”. Fedez risponde nelle sue stories di Instagram alla lettera che gli è arrivata dal capo di Gabinetto del ministero della Salute, in riferimento alla petizione lanciata dal rapper a ‘Che tempo Che fa’ la scorsa settimana sul ‘bonus psicologo’. Nei prossimi giorni finalmente questi soldi verranno sbloccati”, informa Fedez dando prima la “notizia bella”.  

Secondo quanto riporta la Fondazione Fedez, nella lettera ricevuta dal Ministro della Salute, Orazio Schillaci, è stato confermato che nei prossimi giorni, in collaborazione con il Ministro dell’Economia e delle Finanze, verrà varato il decreto attuativo per il Bonus Psicologo 2023. “Questo significa che finalmente i fondi necessari saranno sbloccati, rispondendo alle legittime richieste della cittadinanza”, si legge nella nota della Fondazione del rapper. 

Poi Fedez prosegue entrando nel vivo delle questioni meno ‘pacifiche’: “Il capo di Gabinetto del ministero della Salute ci dice che ‘noi sulla salute mentale abbiamo fatti grandissime cose’ -argomenta- Queste grandi cose, confrontandoci con le realtà con cui stiamo collaborando che si occupano di salute mentale nel sistema sanitario pubblico non sembrano corrispondere proprio a verità, motivo per il quale procederemo a rispondere su ciò che non è stato fatto e bisognerebbe fare”. 

Lo scopo infatti, dice Fedez, “non è solo sbloccare i fondi ma ottenere più finanziamenti per la salute mentale in generale”. Poi c’è la questione dell’incontro, su cui il ministro Schillaci non sembra ver dato riscontro: “Ci hanno risposto su tutto ma non la richiesta di incontro. Ministro se ha voglia di confrontarsi su idee e proposte che abbiamo noi siamo qua: dato che non c’è né sì né no magari si è dimenticato di rispondere”, dice il rapper. Poi un ringraziamento a chi ha partecipato all’iniziativa: “Non sempre le petizioni riescono ad giungono a risultati, capita anche che finiscano in un nulla di fatto non è questo il caso, quindi ringrazio tutti quelli che hanno firmato e che l’hanno condivisa”.  

Nella stessa comunicazione, “il Ministero ha sottolineato gli sforzi compiuti per migliorare la situazione della salute mentale nel Paese – spiega ancora la Fondazione- Tuttavia, alla luce delle informazioni che abbiamo a disposizione e dei confronti con organizzazioni pubbliche attive nel campo della salute mentale, emerge che la realtà non è esattamente questa e che occorre un impegno ancora maggiore affinché queste promesse si traducano in azioni concrete. Pertanto, continueremo a vigilare e a lavorare instancabilmente per assicurarci che le parole non rimangano soltanto dichiarazioni di intenti. Presto presenteremo ulteriori dettagli sulle questioni che richiedono ancora interventi e azioni immediate”. 

Nel frattempo, spiega la Fondazione, “desideriamo sottolineare che, nonostante la risposta ricevuta, il Ministro non ha ancora accolto la nostra richiesta di incontro. Riteniamo che il dialogo diretto sia essenziale per affrontare le complesse sfide legate alla salute mentale e per garantire un reale cambiamento. Pertanto, rinnoviamo il nostro invito per un incontro ufficiale, auspicando che il Ministero accolga questa richiesta nell’ottica di una collaborazione costruttiva. Questa esperienza dimostra l’importanza di far sentire la propria voce nella società. Le petizioni, a volte, possono sembrare inefficaci, ma in questo caso abbiamo ottenuto risposte concrete. Continueremo a raccogliere firme, poiché ogni firma rappresenta un passo avanti nel nostro impegno per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla salute mentale, un tema che coinvolge ognuno di noi e che merita una maggiore attenzione”. 

 

 

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