Strage Viareggio, Cassazione dispone processo d’Appello ter su attenuanti a Moretti
(Adnkronos) – I giudici della Corte di Cassazione hanno disposto un processo d’Appello ter davanti ai giudici di Firenze limitatamente alle attenuanti generiche per alcuni imputati, tra i quali l’ex ad di Fs e Rfi Mauro Moretti, nel processo per la strage ferroviaria di Viareggio del 29 giugno 2009, che provocò 32 morti e un centinaio di feriti. La sentenza dei giudici della Terza Sezione è arrivata dopo sei ore di Camera di Consiglio.
I supremi giudici hanno parzialmente accolto i ricorsi di Moretti, di Michele Mario Elia, ex ad di Rfi, Andreas Schröter, Uwe Kriebel, Paolo Pizzadin, Daniele Gobbi Frattini, Rainer Kogelheide, Peter Linowski, Johannes Mansbart, Roman Mayer, Mario Castaldo, ed Helmut Brödel, hanno annullato la sentenza di appello bis, “limitatamente all’entità della riduzione di pena inflitta per le circostanze attenuanti generiche, che era stata determinata in 1/9 dalla Corte di appello, con rinvio, per nuovo giudizio sul punto, ad altra sezione della Corte di appello di Firenze”. I giudici hanno invece rigettato i ricorsi di Vincenzo Soprano, ex ad di Trenitalia, dei responsabili civili e della parte civile Medicina Democratica.
“Il ricalcolo della pena evita il rischio degli arresti per Moretti. Il carcere non lo rischia sicuramente: la riduzione della pena che potrebbe essere comminata a Firenze la farà scendere, non sarà più pari a cinque anni”. Così l’avvocato Ambra Giovene, difensore dell’ex ad di Rfi e Fs, Mauro Moretti, dopo la sentenza della Cassazione sul disastro ferroviario di Viareggio.
“Rimane la responsabilità – sottolinea la penalista- che viene acclarata. Rimaniamo molto insoddisfatti rispetto all’esito conclusivo di questa vicenda perché ovviamente si rifiuta di trattare un compendio probatorio che è tutto a vantaggio dell’ingegnere Moretti perché sono profondamente convinta che è questo che emerge dagli atti del processo”.
La Cassazione ha confermato “le responsabilità penali e civili già accertate” per il disastro avvenuto a Viareggio il 29 giugno 2009. Lo fa sapere la Suprema Corte con una nota diffusa dopo la lettura della sentenza sulla strage ferroviaria di Viareggio.
“L’unica cosa che abbiamo capito è che sono state riconosciute le responsabilità. Ora però vogliamo capire bene con i nostri avvocati il dispositivo della sentenza”. Così Marco Piagentini, de “Il mondo che vorrei” l’associazione dei familiari delle vittime della strage ferroviaria di Viareggio del 29 giugno 2009, dopo la sentenza della Cassazione.