Ucraina, ‘piano B’ e mitragliatrice: storia di Ryan Routh, presunto attentatore di Trump
(Adnkronos) – Non solo il presunto tentato omicidio di Trump nella vita di Ryan Routh. Emergono infatti nuovi dettagli sull’uomo in custodia dell’Fbi da ieri con l’accusa di voler sparare all’ex presidente americano.
Routh si era infatti recato in Ucraina perché voleva combattere contro i russi, ma data la sua inesperienza con le armi e avendo già allora 56 anni l’esercito di Kiev non lo aveva accettato tra le sue file. Lo aveva raccontato lo stesso presunto attentatore di Trump in una intervista video rilasciata a Newsweek Romania nel giugno del 2022. Come ”piano B”, racconta, si era impegnato in Ucraina a reclutare personale per lo sforzo bellico. ”Abbiamo bisogno di migliaia e migliaia e migliaia di persone qui a combattere con gli ucraini”, aveva detto Routh sottolineando che il mondo si trovava in un “momento critico” della guerra, che aveva definito una lotta tra il bene e il male.
“Questa è la cosa più importante che sta succedendo nel mondo oggi, quindi starsene seduti e lasciare che la vita continui normalmente, lamentandosi dei prezzi della benzina e lamentandosi della vita nel lusso e del paese in cui vivete è inaccettabile come esseri umani”, aveva detto.
Secondo Semafor, che aveva intervistato Routh lo scorso anno, l’uomo era “frustrato” dagli ostacoli che incontrava nel reclutare combattenti pro Kiev, posti anche dall’Ucraina nei confronti degli stranieri. “Hanno paura che chiunque sia una spia russa”, aveva detto Routh a Semafor.
L’anno scorso, quindi, Routh ha pubblicato in autonomia un libro di 219 pagine in cui racconta dettagliatamente i suoi sforzi per sostenere l’Ucraina nella guerra contro la Russia. In particolare Routh descrive la sua disillusione nei confronti della guerra in Ucraina, che definisce ”impossibile da vincere”. Il libro affronta anche la questione della presa del potere dei Talebani in Afghanistan e della situazione politica a Taiwan, con le crescenti minacce militari da parte della Cina.
Il libro, pubblicato su Amazon senza alcun editore, è intitolato: ‘La guerra impossibile da vincere dell’Ucraina: il difetto fatale della democrazia, l’abbandono del mondo e il cittadino globale: Taiwan, Afghanistan, Corea del Nord e la fine dell’umanità’. In questo libro Routh racconta come si era recato al confine tra Polonia e Ucraina nel tentativo di arruolarsi in guerra, ma “a 56 anni e senza alcuna esperienza militare, sono stato respinto con riluttanza dal personale” dell’ufficio di frontiera. A Kiev cercò di arruolare più combattenti per lo sforzo bellico, allestendo un centro di volontariato improvvisato in Piazza dell’Indipendenza prima che venisse smantellato dalla polizia. Poi e trascorse diversi mesi accampato per protestare in vari luoghi della città. “Avevo dedicato ogni mia motivazione ed energia che potevo raccogliere per l’Ucraina e sono tornato a mani vuote”, ha detto descrivendo i suoi tentativi falliti di costruire droni per l’esercito ucraino con un team di ingegneri internazionali.
Poco dopo l’aggressione russa all’Ucraina, nel marzo del 2022 Routh aveva scritto su ‘X’ che ”dobbiamo bruciare il Cremlino dalle fondamenta” e aveva annunciato l’intenzione di ”volare a Cracovia, ad andare al confine con l’Ucraina per offrirmi volontario, combattere e morire. Posso essere l’esempio? Dobbiamo vincere”. Routh aveva aggiunto che “questo conflitto è decisamente bianco o nero”, aveva detto. “Si tratta del bene contro il male”, aveva aggiunto.
Routh ha anche utilizzato il suo account personale di Facebook l’anno scorso per incoraggiare gli stranieri a combattere in Ucraina contro la Russia. Ha cercato di arruolare cittadini afghani presentandosi come un collegamento non ufficiale con il governo ucraino.
Ma non è tutto. Routh fu condannato nel 2022 perché in possesso di una mitragliatrice. All’epoca l’uomo, che aveva 56 anni, era stato inseguito dalla polizia prima di barricarsi all’interno di un’attività commerciale a Greensboro, nella Carolina del Nord, secondo un resoconto pubblicato dal Greensboro News & Record.
All’uomo era stato anche ordinato di pagare decine di migliaia di dollari ai querelanti in cause civili ed è stato accusato dalle autorità statali e federali di non aver pagato le tasse in tempo.
E’ “un padre amorevole e premuroso, un uomo onesto e laborioso”. Non certo una persona che può “fare qualcosa di folle, tanto meno violento”, assicura però Oran Routh, figlio dell’uomo in custodia dell’Fbi, che ha detto di sperare che tutto sia “stato ingigantito”.
“È mio padre e, per quanto ne so – ha spiegato il figlio di Routh al Daily Mail -, ha avuto solo un paio di multe. È pazzesco. Conosco mio padre e gli voglio bene”. E ancora: “Non è una persona violenta. È un gran lavoratore e un papà eccezionale. È un brav’uomo, un brav’uomo che ha lavorato tutta la sua fottuta vita”.
Poi l’affermazione su Trump, che suo padre odia come “ogni persona ragionevole. Non piace neanche a me Trump”, ha aggiunto il figlio, assicurando tuttavia che il padre non è una persona violenta e di non poter credere che abbia preso di mira l’ex presidente.