Rifiuti, Miccolis (Cic): “Migliorare quantità e qualità della raccolta dell’organico”
(Adnkronos) – Avviare la raccolta dell’organico nelle realtà che ancora mancano all’appello e puntare sulla qualità: obiettivo un “effettivo riciclo”, per la sua trasformazione in compost del rifiuto che arriva agli impianti. Così Lella Miccolis, presidente Cic, all’Adnkronos a margine della presentazione del V volume della collana Organic Biorecycling ‘La filiera del biowaste che produce materia, energia ed occupazione’, questa mattina a Roma, a Palazzo Grazioli. Un’occasione per fare il punto sui risultati di una filiera virtuosa che dà occupazione a oltre 14mila addetti.
Primo tema: coinvolgere nella raccolta i Comuni che ancora non si sono attivati. “Nonostante dal 1° gennaio del 2022 la raccolta differenziata dei rifiuti organici urbani (Forsu) sia diventata obbligatoria, con due anni di anticipo rispetto al resto d’Europa, le nostre aspettative sono state un po’ deluse. Ci aspettavamo un balzo in avanti che non c’è stato mentre la situazione resta a macchia di leopardo con Regioni in cui ci sono Comuni che non hanno ancora avviato la raccolta differenziata dell’organico oppure l’hanno avviata in quartieri pilota, quindi a livello sperimentale”.
Tanti, dunque, “i margini di miglioramento rispetto alla percentuale da raccogliere: secondo me si potrebbe arrivare ad altri 3 milioni”, da aggiungere agli 8,3 milioni di tonnellate di rifiuti a matrice organica trattati nel 2022.
“Poi c’è tutto il tema della qualità – aggiunge – che è in netto peggioramento”. E “se la raccolta non la fai bene, ovviamente non si arriva ad un effettivo riciclo”, cioè a trasformare in compost tutto quello che arriva negli impianti.
Dunque, per Miccolis, bisogna puntare su: “Volontà politica, società di raccolta che mettano in campo delle modalità che aumentino l’intercettazione e campagne di comunicazione rivolte alla cittadinanza oltre al monitoraggio della qualità attraverso analisi merceologiche. Del resto il nostro settore porta dei benefici sociali oltre che ambientali ed agronomici e aumentare le quantità delle raccolte e del rifiuto trattato negli impianti, significa aumentare di conseguenza l’occupazione”.