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Ricucci indagato per aver indotto testimoni a mentire. Il legale: “Accuse inesistenti”

(Adnkronos) – E’ attesa l’udienza preliminare per Stefano Ricucci, l’immobiliarista che tentò la scalata a Rcs, indagato, insieme ad altri, con l’accusa di aver indotto alcuni testimoni a dichiarare il falso nell’ambito di un altro processo che lo vede accusato di presunta corruzione in atti giudiziari. In quest’ultimo procedimento, nel quale Ricucci è imputato insieme con il giudice della Commissione tributaria del Lazio e consigliere di Stato Nicola Russo, sospeso dal servizio, e con l’imprenditore Liberato Lo Conte, secondo l’accusa, l’immobiliarista e Lo Conte avrebbero corrotto il magistrato per ottenere una sentenza a favore di una società del gruppo Ricucci. “Nell’ambito di quel processo, da parte di alcuni testimoni, ci sono state determinate precisazioni, addizioni o omissioni, rispetto a quello che avevano dichiarato davanti alla polizia giudiziaria. Su questo, che è l’esempio tipico della contestazione processuale, il presidente ha rimesso gli atti per verificare se ci siano o meno gli estremi della falsa testimonianza”, spiega all’Adnkronos l’avvocato Massimo Biffa, legale di Ricucci, facendo notare che l’indagine per falsa testimonianza nasce dunque “su un processo in corso che non è arrivato neppure a una sentenza di primo grado”.  

Secondo l’avvocato Biffa non c’è stata da parte del suo assistito nessuna spinta affinché i testimoni dichiarassero il falso: “Rispondere delle domande in un ufficio di polizia è una cosa, rispondere alle domande in aula, dove c’è il pubblico e dove ci sono gli avvocati della difesa che ti possono aiutare e supportare è tutt’altra cosa: ci si sente molto più liberi di dire quello che si pensa, si ricorda o di interpretare i ricordi”.  

In vista dell’udienza preliminare dove si dovrà decidere sull’eventuale rinvio a giudizio, l’avvocato di Ricucci si augura che “il giudice sia sereno e non ho motivo di pensare che non lo sia: questa è una falsa testimonianza secondo me inesistente”. “Tutti gli elementi probatori nei confronti di Ricucci sono logici cioè: ‘Se c’è il falso a chi giova? A Ricucci, quindi vuol dire che ha stimolato il falso’. Stiamo parlando solo di questo”, conclude. 

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