"Uniti": il caso dei "pasti caldi"
e la testimonianza del don

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Altra udienza in tribunale sul caso relativo alla distrazione di fondi ai danni della Onlus “Uniti per la provincia di Cremona”, l’ente benefico nato il 13 marzo del 2020 per sostenere gli ospedali e le organizzazioni impegnati in prima linea nel pieno della prima ondata della pandemia di Covid.
A processo c’è Attilio Mazzetti, 39 anni, di Soresina, ex procacciatore d’affari, unico imputato ad affrontare il giudizio ordinario. “Ho fatto errori, ma non sono un mostro”, aveva detto l’imputato fuori udienza, “Mi sono trovato in una situazione più grossa di me”. Mazzetti, assistito dall’avvocato Andrea Balzarini, si difenderà dall’accusa di associazione a delinquere finalizzata ad appropriarsi indebitamente di 300mila euro versati dai cremonesi alla Onlus, parte civile attraverso l’avvocato Roberto Guareschi.
Intanto oggi ha testimoniato don Alberto Mangili, dal 2004 presidente di Eco-Company, la cooperativa sociale che aiuta i più fragili. Il pm Davide Rocco lo ha voluto sentire in merito ai 319.560 euro donati dai cremonesi e distratti dal conto corrente di Uniti. E’ il caso dei “pasti caldi”, da cui era partita l’indagine della guardia di finanza. Nel 2020, dal conto corrente della Onlus erano stati disposti due bonifici per 28.060 euro a favore della New Syrious di Cristiano Bozzoli, installatore di caldaie arruolato da Mazzetti per preparare 1.900 pasti caldi alla cooperativa di don Mangili.
La causale: “Preparazione e consegna a domicilio di 750 pasti caldi serviti dal 10 aprile 2020 al 31 aprile 2020 a soggetti da voi indicati”. I sospetti erano nati in banca, e il direttore aveva chiesto lumi a Bozzoli, che aveva negato di aver consegnato i pasti.
Tra i protagonisti dell’inchiesta c’era Renato Crotti, che gestiva la Onlus e che aveva contattato il sacerdote. “Crotti”, ha raccontato il don, “mi aveva comunicato che era possibile avere dei pasti caldi”. Pasti che a detta di Crotti erano già destinati ad un altro beneficiario, ma la cosa non era andata in porto. “Per me si trattava semplicemente di ricevere dei pasti”, ha raccontato il don.
Nel frattempo Mazzetti aveva sollecitato Bozzoli a cercare diversi catering, ma alla fine sarà lo stesso Bozzoli a trasformarsi in cuoco e a cucinare i pasti da consegnare alla Eco-Company. Crotti, però, doveva motivare la scelta del fornitore e giustificare i pasti, e per questo motivo aveva chiesto a don Mangili, se qualcuno gli avesse chiesto conto, di dire che il nome di Bozzoli glielo aveva suggerito un sacerdote del lodigiano. E a don Mangili aveva fatto firmare un documento, mettendosi d’accordo sulle consegne. Nell’indagine risulta una mail inviata da Crotti a firma di don Mangili. “È falsa”, ha detto oggi in aula il sacerdote.
“Crotti lo conosco da tempo”, ha detto, “il suo modus operandi era particolare, non ho dato tanta importanza a come veniva presentata la cosa. Con il senno del poi, è evidente che Crotti era in difficoltà“.
Oltre a quella dei pasti caldi, altre operazioni anomale sono state analizzate oggi in aula dal commercialista Pierangelo Seri, consulente del pm, insieme al collega Giorgio Salvinelli, consulente della Onlus. Per il consulente tecnico, è “anomalo che i pasti caldi vengano commissionati ad un imprenditore che commercia al dettaglio e fornisce caldaie”, così come è “anomalo che ciascun pasto costi 24, 20 euro e che i bonifici fatti a Bozzoli vengano immediatamente girati ad altri soggetti”.
“Anomale” anche le cinque fatture emesse da Mazzetti alla onlus per 71.980 euro. “In fattura non è indicato né il luogo, né chi, né quando”. Stessa cosa per “le fatture per 27.450 euro per la fornitura dalla Rm Solution di 15 sistemi di allarme: non si indica in quale luogo, in quale periodo, non c’è l’identificazione tecnica dei prodotti”.
Mazzetti era procacciatore d’affari per Verisure, chiamata nel processo dalla Onlus come responsabile civile (Verisure è assistita dall’avvocato Lapo Pasquetti). E’ il caso dei 25 impianti “che non hanno nulla a che vedere con il Covid dati da Mazzetti alla zia, al padre della compagna, al padre del fratello della compagna. Mazzetti si è preso le provvigioni”.
L’udienza è stata aggiornata al prossimo 3 marzo per sentire altri testimoni del pm.
Sara Pizzorni