Pizzighettone insorge contro
il raddoppio: appello ai politici

Dopo aver atteso inutilmente risposte da luglio 2024, il comitato di cittadini promotore della raccolta firme contro il progetto di raddoppio ferroviario a Pizzighettone, prende nuovamente la parola avendo appreso attraverso fonti informali “che, vista l’inconciliabilità delle posizioni di Pizzighettone e Maleo, Regione Lombardia, nella figura dell’assessore Terzi, ha preso atto ed autorizzato RFI a proseguire lo studio di fattibilità tecnica-economica del progetto esistente”, si legge in un comunicato diffuso oggi.
“Questo atteggiamento, alla Ponzio Pilato, non solo rappresenta uno schiaffo ai cittadini di Pizzighettone ma quanto di peggio possa rappresentare la politica che, pur di non creare dissidi tra amministratori, autorizza un’opera pericolosa, anacronistica e devastante per il territorio.
Inoltre questo studio costituisce uno spreco di risorse economiche dei cittadini, in quanto lavora su un progetto che la stessa RFI aveva già bocciato nella relazione finale al dibattito pubblico. In tale documento ufficiale RFI definiva “cruciale” l’attraversamento di Pizzighettone al pari del consumo di suolo e delle interferenze sulla Cremona-Mantova, presenti nel lotto 1.
“Quindi – si chiedono i cittadini aderenti al Comitato – se l’attraversamento di Pizzighettone è cruciale perché non viene modificato? Si tratta di questione economica?”
Inoltre viene fatto un raffrono con i lotto tra Mantova e Piadena, dove si è scelta la variante, “mentre Pizzighettone rimarrebbe l’unico borgo attraversato dalla linea.
Riteniamo assurdo fare passare treni a 160 km/h a 6 metri dalle abitazioni. Lo reputiamo un insulto alla sicurezza e alla vivibilità, soprattutto in un’area dove esiste la possibilità di una variante al tracciato ma che non si vuole considerare.
“Facciamo appello ai cittadini di Pizzighettone, chiediamo la mobilitazione delle associazioni perché il territorio perderebbe attrattiva turistica, visti i cantieri in pieno paese per diversi anni.
L’ultimo appello è per la politica locale perché ognuno, maggioranza e opposizione, attraverso i propri rappresentanti nazionali faccia pressione e solleciti incontri ai vertici per fermare questo scempio. Lo chiediamo ai nostri consiglieri regionali Ventura, Vitari, Piloni, al Presidente della Provincia Mariani perché si facciano portavoce del nostro dissenso.
Noi non molliamo. Lo dobbiamo ai nostri figli credendo che la volontà dei cittadini venga prima dei giochi della politica, che deve saper decidere per il bene di tutti e non agire negli interessi di pochi”.