Cronaca

Il maestro Capilupi ospite al festival di Casalmaggiore

Dopo la performance sabbionetana degli allievi di Lucia Rizzi, questa settimana al «Casalmaggiore International Festival» sarà impegnato il maestro Lelio Capilupi, presidente dell’Associazione Insegnanti di Canto Italiana. Fino a domenica 22 luglio Capilupi proseguirà nel percorso tratteggiato dalla collega e ora dedicato alle tecniche di consapevolezza corporea nella vocalità operistica e da camera. Punterà l’attenzione sull’approfondimento del repertorio italiano a partire dal Belcanto sino al Verismo, seguito, dal 23 al 29 luglio, da Donatella Saccardi con ulteriori lezioni incentrate sulla vocalità del melodramma ottocentesco italiano.
Le masterclasses straordinarie, ideate e coordinate da Roberto Cappello e improntate allo studio del repertorio italiano, costituiscono una delle tante novità dell’attuale edizione della rassegna casalasca che in tutti questi anni di attività ha privilegiato la musica strumentale. Alle origini del Festival l’ambito vocale era stato preso in attenta considerazione da Gaelyne Craig Gabora, soprano canadese scomparso nel 2001. Da allora si è andati sempre più favorendo il settore liederistico e sono stati quasi sempre proposti docenti specializzati in quel repertorio. Il maestro Cappello, interpellato dal direttivo del Festival per fornire il suo apporto alla manifestazione, ha pertanto ritenuto opportuno dedicare maggiore attenzione a tale aspetto della musica, un po’ in ombra, individuando tre profondi conoscitori dell’ambito vocale lirico – Lucia Rizzi, Lelio Capilupi e Donatella Saccardi – che, anche in vista dell’imminente anniversario verdiano del 2013, hanno individuato un utile percorso da seguire nel melodramma, una nostra peculiarità che sempre ha saputo attrarre nella Penisola musicisti e compositori di ogni tempo e luogo. Il famoso «Viaggio in Italia»in passato costituiva una sorta di obbligo privilegiato nel percorso formativo di tante personalità del mondo della cultura: pittori, architetti e musicisti erano soliti infatti giungere in Italia, il «Paese del melodramma» di barilliana memoria, percompletare gli studi e, a titolo esemplificativo, ricordiamo in proposito Charles Burney o Wolfgang Amadeus Mozart. Puntare sull’approfondimento di tale prerogativa della nostra Penisola potrebbe essere anche la carta vincente per affrontare inmaniera intelligente la crisi economica e culturale che assilla il Paese. Musica e arte costituiscono le vere risorse della nostra nazione, sono il nostro «petrolio» invidiatoci da tutto il mondo. Perché non cogliere paradossalmente questo difficilemomento per prendere finalmente coscienza di ciò e mettere a frutto le eccellenze di cui siamo detentori? Il Festival di Casalmaggiore si muove pure in tale direzione e, nei prossimi giorni, saprà fornire anche proposte incentrate sulla vocalità.Significativo al riguardo l’evento previsto presso il Teatro Comunale per il giorno 28 luglio (ore 21, 15).

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Paola Cirani

 

 

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