Cronaca

La protesta di un turista: 'Eventi male organizzati e bike sharing non funzionante di domenica'

Le foto scattate dal giovane torinese, poi postate sul suo blog

Dopo la contestata vicenda del parcheggio a pagamento per i camper durante le giornate della Festa del Torrone, l’ennesimo esempio di scarsa ospitalità di Cremona per i turisti si palesa anche nell’ambito delle manifestazioni artistico-culturali. Una vicenda incresciosa quella che emerge dal racconto di un turista di Torino che, dopo una domenica decisamente allucinante trascorsa nella nostra città, ha pensato bene di raccontare la sua disavventura sul proprio blog, ‘Songs from the wood’, con un post dal titolo ‘Turista d’arte fai da te a Cremona? Ahi ahi ahi…’.

L’intento del giovane era quello di visitare la mostra del celebre illustratore Riccardo Guasco, dal titolo “Affiche”, allestita negli spazi normalmente riservati a cartelloni pubblicitari e manifesti elettorali. Un’iniziativa originale, che si sarebbe potuta visitare percorrendo un percorso di 20 chilometri. Un’idea originale (edizione speciale in occasione della Festa del Torrone, recitavano i volantini), che al turista torinese è piaciuta, tanto da indurlo a prendere l’auto e percorrere 400 chilometri tra andata e ritorno per prendervi parte, sfruttando il servizio di Bike Sharing di cui Cremona dispone. “Parcheggio nei pressi della stazione – scrive il blogger -. Noto che i parcheggi di Bicincittà hanno molte bici disponibili. Alle 10,20, con una veloce camminata attraverso il centro che si sta riempiendo di turisti, giungo in piazza Stradivari all’ufficio comunale per il turismo”. Deciso a sfruttare il Bike Sharing, il giovane chiede all’impiegata di poter noleggiare la bicicletta. Ma resta assolutamente spiazzato dal “No” che riceve in risposta: in sostanza è prevista una tariffa giornaliera per i turisti, ma gli uffici di domenica sono chiusi. E gli uffici comunali, sempre da quanto si legge sul blog, non sarebbero in grado di gestire il servizio di bike sharing, in quanto sprovvisti delle necessarie password.

Insomma, alla fine il turista si trova costretto ad abbandonare l’idea della bicicletta. “Un po’ stordito dal dialogo surreale, esco dall’ufficio e mi ricordo di aver letto che comunque (quasi) tutte le opere sono visibili presso la galleria Tapirulan, che ha organizzato la mostra – si legge ancora sul blog -. In un quarto d’ora sono nei pressi di Piazza della Libertà, dove continuano ad affluire a centinaia i pensionati che scendono dai pullman affluiti in città per la Festa del Torrone. Trovo Tapirulan…ed è chiuso. Chiuso la domenica. Sempre”. Insomma, l’unica alternativa, per non aver fatto un viaggio inutilmente, resta quella di visitare la mostra a piedi, almeno in parte, per poi magari proseguire in auto. “E così mi incammino lungo il Foro Boario, e svolto in Via dell’Annona. E sul tabellone numero 1 finalmente c’è… la pubblicità di un’azienda energetica”. Sempre più allibito ma non scoraggiato, il giovane va avanti. In via Esilde Soldi dovrebbe esserci la seconda affiche… invece si trova di nuovo una pubblicità, sempre della stessa azienda energetica.

L’affiche numero 3 sarebbe collocata in via Brescia, che però è chiusa al traffico, anche quello pedonale e ciclabile. Il giovane arriva verso la stazione dei pullman, “dove dovrebbero esserci le affiche numero 4” si legge sul blog. Invece, l’ennesima pubblicità. “Sono le 12,15, inizio ad essere incazzato, stanco e affamato – scrive ancora -. Ho fatto più di tre chilometri a piedi e non ho ancora visto una sola opera di Guasco!”. Dopo una pausa per pranzare, il giovane decide quindi di ripartire in auto per vedere il resto della mostra.

“Via Fabio Filzi, affiche n. 5: finalmente, sui tabelloni, all’azienda energetica si aggiunge la festa del torrone, ma nessuna traccia di Guasco – continua il racconto -. Via Cambonino, affiche n,6: appare anche la Fiera Mercato dell’elettronica a Lodi, che bello!!! Ma Guasco, ciccia…”. Finalmente, all’affiche n.7, appare finalmente una delle opere dell’illustratore. “Sono le 13,20 circa, e i 400 km che percorrerò oggi forse iniziano ad avere un senso”. La mostra sembra essere davvero iniziata, tanto che all’affiche numero 8 e 9 (via Castelleone e via Massarotti), continuano le opere di Guasco. Le speranze del giovane vengono però infrante: lungo il percorso, infatti, ancora numerose sono le affiche in cui al posto delle opere vi sono pubblicità. “Tiriamo le somme: su 43 opere “teoriche” in mostra, quelle realmente visibili domenica 23 novembre erano solo 19 (le 9 coppie sulle affiche “positive”, più quella del negozio in Piazza Stradivari) – conclude il blogger. Insomma, meno della metà. Ovviamente Guasco non ha nessuna colpa, e forse nemmeno Tapirulan. Mi chiedo: ma un riscontro su quanta gente riesce a vedere la mostra in questo modo, ce l’avete? E’ vero che forse non costa molto far appiccicare le stampe dal servizio affissioni, ma vale la pena di spendere soldi, tempo, energie per una modalità che non dura nemmeno per il tempo preventivato e forse viene vista solo da qualche passante distratto”.

Non manca quindi qualche osservazione, soprattutto al Comune di Cremona. “Forse, per i prossimi anni, conviene ragionare su un paio di aspetti – si legge alla fine del dettagliato articolo -: forse è meglio raccogliere la mostra in uno spazio certamente più ampio dei 20 mq di Spazio Tapirulan, ma molto più raccolto di quei 20 km lineari che fanno clamore e sensazione, ma la rendono oggettivamente “non visitabile”; non so in cosa sia consistita la “collaborazione dell’Assessorato alla Cultura”, ma per i prossimi anni sarebbe bello che un turista che arriva in città di domenica possa noleggiare una di quelle stramaledette biciclette che ho visto sparse in tutti i parcheggi della città, così inutili ed irraggiungibili”.

Laura Bosio

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