Lettere

Solo attraverso larghe intese Berlusconi può salvare il Paese

da Angelo Zanibelli

Caro Direttore,

nella situazione in cui versa ora il Governo, preso a fare la conta dei numeri su cui può contare, l’unica vera proposta su cui lavorare – pur tra le difficoltà di una classe politica che pensa al proprio futiro personale anzichè a quello del Paese – è quella che da tempo mette sul tavolo Casini: un governo di unità nazionale. Non si tratta di un governo tecnico, perchè non è questo il momento in cui la politica può abdicare al proprio ruolo, nè di un governo di transizione, perchè l’ultima cosa di cui ha bisogno l’Italia è di traghettare verso il nulla. Si tratta di un governo politico, in cui la politica, e la più ampia coalizione possibile dei partiti, si assume la responsabilità di affrontare le riforme che ci chiede l’Europa, non i pannicelli caldi della lettera di intenti di Berlusconi, ma quelle riforme strutturali che incidono sulla spesa e che servono alla crescita.

Solo una larga coalizione può affrontare riforme senza guardare alle implicazioni elettorali nel breve termine, solo attraverso una larga intesa si può dare anche un segnale di credibilità e di volontà di attuazione delle riforme, senza il quale non riusciremo mai a superare la diffidenza e la perdita di fiducia che il contesto internazionale, politico e finanziario ormai ci riservano.

Non si tratta di allargare la maggioranza, comperando o cooptando qualche deputato o qualche forza politica in più, ma di guidare un processo per cui, facendo tutti un passo indietro, si affrontano insieme i problemi e si governa.

Questo modo di interpretare il momento politico non è un ribaltone, perchè non si tratta di cambiare la maggioranza che il popolo ha eletto, ma di avere l’umiltà di capire che senza una corresponsabilizzazione di altre forze politiche oggi all’opposizione, è impossibile tirare fuori il Paese dalla crisi e metterlo sulla strada della crescita e dello sviluppo.

Ormai non stupisce più che non lo voglia capire Berlusconi, che continua a rimanere nel suo mondo virtuale, secondo il quale ha la maggioranza per governare, la crisi in Italia non è così drammatica, i ristoranti sono sempre pieni (anche quelli della caritas sono sempre più affollati).

Stupisce invece che le stesse parole e lo stesso atteggiamento vengano da Alfano, quello che dovrebbe portare il PDL verso il partito popolare europeo, il quale invoca le elezioni come unica alternativa a questo governo e a questa maggioranza, prospettando quello che sarebbe il male peggiore per il Paese: un vuoto di governo in attesa del voto, e misure mirate forse a portare voti ma ad affossare il paese.

Abbiano il coraggio i pretoriani di Berlusconi di costringerlo a fare questo passo indietro che può voler dire passare la mano se insiste a non capire, oppure fare un passo avanti se capirà che solo attraverso larghe intese può pensare di salvare questo Paese da una crisi economica e sociale, come ormai da mesi sta chiedendo l’ UDC.

 

Angelo Zanibelli
Capogruppo UDC Comune Cremona

 

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