Bimba egiziana in coma, la mamma parla al Corriere
– Sopra, l’ospedale di Crema dove è stata soccorsa la bambina prima del trasferimento a Brescia
Il segno di un morso sul corpo della piccola? Lo avrebbe dato il padre “per cercare di rianimarla dopo la perdita di conoscenza”. Lo afferma la madre della bambina egiziana di due anni residente a Soresina e finita in gravissime condizioni all’ospedale di Brescia – dopo un primo arrivo al nosocomio di Crema – a fine dicembre. “Una caduta dalle scale” avvenuta diverse ore prima (poi la bimba si sarebbe addormentata, senza più svegliarsi) secondo la ricostruzione di papà e mamma fornita ai medici. I dottori cremaschi avevano però allertato il locale commissariato. Ed erano subito partite le indagini, che hanno impegnato anche la squadra mobile. Numerose le lesioni presenti sul corpo della piccola. E racconti apparentemente poco convincenti dai genitori. L’uomo è stato arrestato dalla polizia di Cremona a inizio gennaio (ora è in carcere): si stava per imbarcare a Orio al Serio (Bergamo) su un volo diretto ad Alessandria d’Egitto per quello che è stato giudicato un tentativo di fuga. E’ accusato di maltrattamenti e lesioni gravissime. La compagna è indagata in concorso. Su quanto successo alla piccola il gip Guido Salvini, che ha rinnovato la misura cautelare emessa nei confronti dell’egiziano dal giudice bergamasco, parla di caso di “Shaken Baby Syndrome”, “che consegue ad un violento scuotimento del capo”. Secondo i medici la bambina non è più in pericolo di vita, ma avrebbe avuto danni cerebrali irreversibili. Per il gip, “l’inspiegabile ritardo con cui la piccola è stata portata al pronto soccorso non può spiegarsi solo con il disinteresse e la mancanza di sentimenti di protezione, ma, più ragionevolmente, con il timore che venissero scoperti i maltrattamenti”.
La donna ha deciso di parlare in un’intervista al Corriere della Sera. “Mio marito è innocente – ha detto -, non ha mai fatto del male a nessuno, se avesse picchiato uno dei miei figli, sarei stata io la prima a denunciarlo. La verità è che in questa storia c’è soltanto razzismo”. Versioni discordanti? “Errore di traduzione”. Il volo che stava per prendere il compagno? “Non scappava ma andava a prendere certificati medici per dimostrare che la bambina aveva dei problemi”, “tutti e tre i miei figli hanno in comune il fatto che quando gli viene la febbre spesso svengono”. Il morso alla bambina? Come detto dato, stando alla madre, “per cercare di rianimarla dopo la perdita di conoscenza”.
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