Cronaca

Stop al balzello Rai per i possessori di computer Soddisfatta la Cna: "Grazie al Ministero dello Sviluppo Economico"

Stop al balzello Rai per i possessori di computer e tablet. E’ notizia di qualche ora fa che la Rai ha deciso di rinunciare al pagamento dell’abbonamento speciale da parte delle imprese per il possesso di apparecchi come computer e simili, normalmente non finalizzati alla ricezione di programmi televisivi. Secondo la RAI era infatti sufficiente consentire, anche solo potenzialmente, la ricezione dei canali RAI, indipendentemente dall’uso al quale gli stessi venissero adibiti per far scattare la richiesta del pagamento del canone. Una richiesta che aveva scatenato le ire della CNA che subito si era fatta sentire attraverso una lettera invita al Presidente del Consiglio Mario Monti e al Ministro dello Sviluppo Economico Corrado Passera, in cui veniva sollecitata l’esclusione da qualsiasi obbligo di corrispondere il canone in relazione al possesso di apparecchi che fungono da strumenti di lavoro per le aziende, quali computer, telefoni cellulari e strumenti similari.
E decisiva è stata proprio la presa di posizione del ministero allo Sviluppo Economico che ha mandato alla Rai una propria interpretazione del Regio Decreto del 1938 relativa al canone (e sulla quale la Rai basava la sua richiesta iniqua alle aziende) escludendo perentoriamente quei prodotti dal pagamento.
“Siamo soddisfatti – afferma la CNA di Cremona – perché il pagamento del canone Rai era un inutile balzello chiesto alle imprese in un periodo in cui non potevano permettersi inutili sprechi. Venivano tassati strumenti di lavoro e per di più, veniva tassato anche chi con quegli strumenti non lavorava direttamente come autotrasportatori, imprese di pulizie ecc. Tutti dovevano pagare secondo la Rai che si rifaceva alle interpretazioni di un Regio Decreto di oltre 70 anni fa, scritto cioè quando ancora i computer o gli smartphone non esistevano, decisamente assurdo.  Per fortuna in Italia c’è ancora qualcuno che ha a cuore l’interesse delle imprese e per questo non possiamo che ringraziare il Ministero dello Sviluppo Economico per il tempestivo intervento.”

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