Cronaca

CONSIGLI AL CINEMA L'ultima fatica di Woody Allen noiosa e ricca di cliché

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Forse anche per il grande Woody Allen è giunto il momento di prendersi una lunga pausa cinematografica, giusto per non rischiare che film come To Rome with love ne distruggano il mito e facciano seriamente dubitare che il regista di questo film sia lo stesso genio che ha scritto capolavori come Zelig o Manahattan.

Purtroppo l’ultima fatica di Allen, che doveva essere una sorta di Decameron postmoderno, non ha nulla della genialità e della nevrotica ironia che da sempre caratterizzano il mostro sacro della commedia dissacrante, ma al contrario risulta essere un’opera senza alcun senso, banale e ricca di quei cliché a cui il regista si è sempre fermamente opposto.

To Rome with love racconta la storia di John, architetto in vacanza a Roma, città dove aveva vissuto durante il periodo universitario. Un giorno a Trastevere John incontra il giovane studente di architettura Jack, nel quale si identifica e cerca di metterlo in guardia dall’innamorarsi di Monica, la tormentata e intellettuale attrice amica della fidanzata Sally.

Nella capitale arrivano anche Jerry, regista d’opera in pensione, accompagnato dalla moglie Phillis per fare la conoscenza del fidanzato italiano della figlia. Jerry annoiato dalla vita da pensionato cercherà di portare alla ribalta il padre del futuro marito della figlia, impresario di pompe funebri nella vita quotidiana ma che sotto la doccia si trasforma incredibilmente in un cantante lirico degno di calcare i palcoscenici di teatri come la Scala.

Poi ancora troviamo una giovane coppia di Novelli sposi appena arrivati da Pordenone i cui progetti di vita saranno sconvolti dall’incontro con la bellissima prostituta Anna. Ed infine nella città eterna vive anche Leopoldo Pisanello (Roberto Benigni) tipico uomo medio la cui vita un giorno viene improvvisamente sconvolta dalla notizia di essere diventato tutto d’un tratto l’uomo più famoso d’Italia.

Ma nemmeno l’episodio che vede come protagonista il nostro Roberto Benigni, che dovrebbe essere una sorta di critica alla televisione italiana ricca di personaggi famosi anche se privi di talento, non rende meno noiosa questa pellicola. Il film ripropone celebri battute e personaggi (come la nevrotica e distruttiva pseudo intellettuale Ellen Page) che hanno fatto la fortuna dei suo lavori migliori senza portare nulla di nuovo e brillante alla commedia, senza stupire o emozionare nessuno. Da Evitare.

Sofia Chiodelli

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