Lettere

Ecco da dove passa la nuova Politica e il rispetto per le Istituzioni

da Maria Grazia Bonfante

Gentile Direttore,

forse è giunto il momento di affrontare dignitosamente il malessere diffuso dei cittadini che si tramuta sempre più spesso in protesta verso le Istituzioni e dire alla politica locale, Cremona e provincia, che la libertà va di pari passo con la responsabilità. La partecipazione deve esserne il metodo che gli amministratori riconoscono e promuovono ricevendone gratificazione.

Come si può continuare ad impegnare sterilmente un dibattito sulle contestazioni di cittadini in occasione del 25 aprile u.s., e prima ancora del corteo per l’acqua pubblica se, chi amministra non si sta preoccupando ed occupando di capire e agire oltre la protesta? Tutti dobbiamo riconoscenza a chi ha lottato per la libertà e la democrazia. Ma se il dibattito, alimentato in tutti questi giorni come appariva sui quotidiani, si arena sulla protesta e la sua condanna vale tanto e quanto la protesta stessa. Se la politica non parte dal confronto, quale stile dell’amministrare, e dalla coerenza, quale garanzia di valori, come possiamo rispettare, tutti, i valori della libertà e della democrazia?

E proprio da qui nasce la riflessione che non possiamo più rimandare. Quanti Sindaci e Consigli Comunali di Cremona e provincia stanno informando i propri cittadini, e preventivamente, di centrali a biomasse che si stanno già costruendo senza aver creato nessun processo di partecipazione durante l’iter autorizzativo? Eppure sono scelte che hanno ricadute gravi sulla nostra qualità di vita.

Quanti Sindaci e Consigli Comunali stanno informando i propri cittadini che continueremo a bruciare i rifiuti invece di riciclarli mettendoli al corrente dell’aggravio di costi economici, ambientali e sanitari che dovranno sopportare?

Quanti Sindaci e Consigli Comunali stanno informando i propri cittadini dei danni derivanti dalle polveri sottili, problema non solo della città di Cremona ma di tutti i comuni della Pianura Padana, sui quali sono già pubblicati studi scientifici nazionali e internazionali e sono intraprese azioni legali di comitati (di genitori) in altri capoluoghi?

Quanti Sindaci e Consigli Comunali stanno ancora dibattendo sull’acqua pubblica, addirittura non manifestando palesemente la propria posizione, dopo un referendum, strumento principe di democrazia?

Credo passi solo da qui la nuova Politica e il rispetto delle Persone e delle Istituzioni.

 

Maria Grazia Bonfante
Capogruppo Consiliare “Vescovato insieme si cambia”

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