Cronaca

Industriali, Caldonazzo: "Avanti con Tencara Squinzi: rischio default

foto Francesco Sessa

Un video che illustra le eccellenze cremonesi ha aperto l’assemblea degli industriali cremonesi al teatro Ponchielli. E ‘stato il presidente di Assoindustria Cremona, Mario Caldonazzo, a spiegare le ragioni  di questa scelta. “Le aziende che operano a Cremona generano prodotti di elevata qualità, molti dei quali destinati ai mercati esteri, frutto di un mix di tradizione, passione, ricerca ed innovazione. Con questo video abbiamo voluto consegnare al territorio un nostro piccolo ma concreto contributo, che ci permette di conseguire due obiettivi: dotarci di uno strumento di marketing territoriale in grado di esprimere il patrimonio di risorse di cui tutta la collettività cremonese dispone;  fornire un “biglietto da visita” stimolante ed istruttivo del comparto produttivo, un viaggio dinamico nei settori principali dell’economia cremonese, molto spesso sconosciuti alla nostra stessa comunità. – ha detto Caldonazzo –  Questo video è anche un segnale del legame profondo delle imprese alle loro origini, del radicamento territoriale delle nostre aziende, valore fondante che vorremmo fosse più percepito e magari ricambiato non solo dalle amministrazioni ma anche dagli stessi cittadini”.

“Il nostro impegno come Associazione è quello di richiamare attenzione e positività verso l’impresa, facendone comprendere più efficacemente il ruolo economico e sociale, la sua capacità di interpretare il cambiamento e la discontinuità generati da questa nuova globalizzazione ed essere dunque “barriera” alla crisi – ha proseguito il presidente degli industriali della provincia –  A coloro che osteggiano irresponsabilmente la crescita industriale sostenibile e di eccellenza del nostro Paese, vorrei chiedere quale modello alternativo al manifatturiero propongono, come intendono tutelare il lavoro di milioni di persone ed il patrimonio di valori custodito dalle imprese. Un modello alternativo non esiste. La ricchezza di un Paese, la cultura del lavoro, del dialogo, dell’innovazione nasce e si sviluppa nelle imprese”.

Dopo aver analizzato l’attuale congiuntura, gli scenari economici europei e mondiali, Caldonazzo  ha sottolineato come “abbiamo riposto fiducia nel Governo Monti e nel suo difficilissimo incarico. La politica ha dovuto riconoscere la difficoltà del momento ed accettare la soluzione di una forma di commissariamento pro tempore che avesse due fondamentali obiettivi:  recuperare un ruolo ed una referenzialità nella governance europea; iniziare una inversione di rotta nella gestione dei conti pubblici. Al termine del mandato la politica ritornerà protagonista del suo ruolo ma dovrà farlo nella forma e veste più sana e matura, pronta a guidare un nuovo ciclo in cui ci sia davvero al centro l’interesse ed il futuro del Paese”.

“Sappiamo però che da oggi, domani sarebbe già tardi, è indispensabile concepire un programma di riforme indirizzate alla crescita del Paese. – ha detto ancora Caldonazzo – Siamo convinti che la crisi dell’Italia sia in primis crisi di crescita, chiediamo che la soluzione sia cercata restituendo centralità alle iniziative imprenditoriali ed a quella parte del Paese che crea ricchezza ed è fautrice di innovazione e sani valori economici”.

Analizzando poi la situazione locale, Caldonazzo ha ricordato la proposta innovativa dell’area produttiva di valore europeo a Tencara, “prima zona franca per le attività produttive”. “Amiamo il nostro territorio e vorremmo per esso un nuovo percorso di sviluppo basato su un fattivo clima collaborativo che possa portare le amministrazioni locali, le associazioni, le banche, i sindacati e la collettività a lavorare uniti su alcuni ambiti: in primis con le seguenti scelte per lo sviluppo economico, investendo sui nostri settori trainanti, l’agroalimentare ed il metalmeccanico:  con azioni di sostegno per la ricerca e l’innovazione; con iniziative di marketing territoriale perché il Made in Cremona sia conosciuto ed esportato; con il supporto alle reti di impresa, unica soluzione per battere i limiti dimensionali della PMI; con l’ impegno delle amministrazioni ad accelerare le risposte, a riflettere sull’opportunità di gravare ulteriormente con imposte locali le attività di impresa anziché intervenire tagliando gli sprechi ed ottimizzando le risorse; con  realizzazione del Polo di Tencara”. Caldonazzo ha poi affrontato l’altro tema forte d’ambito locale: quello del credito. ” È diffusa e fondata la convinzione che negli anni passati il sistema bancario abbia dirottato risorse su attività eccessivamente rischiose. Seppur in Italia questo sia avvenuto con minor rilievo oggi stiamo scontando una pericolosa selezione del credito con una ancor più evidente risalita dei tassi e delle commissioni. Cremona ha necessità di ritrovare una nuova funzione del credito bancario; più che mai il sistema produttivo locale e le sue imprese hanno bisogno di avere al loro fianco banche per il territorio, non semplicemente del territorio. Il nuovo sistema di rapporti tra banca e impresa, cui tutti auspichiamo, deve basarsi su un flusso condiviso di informazioni, su obiettivi comuni da raggiungere in una logica di partnership e non di contrapposizione. Il nostro auspicio è quello di una banca che guardi al futuro con gli occhi di un positivo passato, fondato non solo su parametri tecnici e rating ma sulla competenza consolidata del personale di filiale, profondo conoscitore del territorio, delle imprese, dell’imprenditore e soprattutto capace di valutare i progetti aziendali. Un sistema bancario che consideri la redditività dell’impresa nel suo divenire, che superi una fotografia statica dell’impresa, che guardi i bilanci, ma sappia anche lanciare lo sguardo sulle potenzialità che essa possiede, che sappia cogliere e riproporre esperienze positive come quella dei Bond Territoriali, da noi attivate con le Banche di Credito Cooperativo Cremonese e Cremasca. Esempi di progettualità, nei quali si è saputo coinvolgere la comunità nel sostegno allo sviluppo del territorio canalizzandone i risparmi per finanziare le piccole imprese locali. Un modello virtuoso in cui si è compreso come solo investendo sul tessuto produttivo si può garantire sviluppo ed occupazione. Questo è il sistema del credito di cui Cremona ha bisogno”.

Infine Caldonazzo ha chiesto una svolta per il nostro territorio sulle politiche per i giovani. “La nostra attenzione continuerà ad essere rivolta a migliorare le scuole cremonesi, rendendole più competitive e sempre aggiornate, a fare sì che le nostre università siano più appetibili e soprattutto parti integranti del territorio, a potenziare i centri di ricerca attivi. Più orientamento, più informazione sulle professioni e sui mestieri che sono effettivamente ricercati dalle aziende. Stimoliamo la creazione d’impresa anche con meccanismi di incentivazione e sostegno per chi apre una attività sul territorio. Abbiamo bisogno che i talenti restino, non possiamo permetterci di continuare a perderli. Ai giovani dobbiamo trasmettere esempi virtuosi e principi meritocratici. Il merito e la legalità sono più forti di qualsiasi rivoluzione tecnologica perché fondati sulla valorizzazione delle capacità, dell’impegno e della volontà di dare il meglio di sé. É per questo che la nostra Associazione da sempre celebra il merito ed il talento con una cerimonia dedicato alla consegna di borse di studio, un segnale dell’attenzione e della fiducia che il mondo imprenditoriale ripone sulle nuove generazioni”.

La parola poi è passato al presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi. Il presidente ”promuove” la cosiddetta bozza-Giavazzi ma chiede che i circa 10 miliardi di risparmi previsti dal super consulente nominato dal governo per riordinare gli incentivi economici ”ci vengano restituiti sotto forma di minor imposizione fiscale”. Secondo il presidente di Confindustria, che ha parlato a margine dell’assemblea generale degli industriali di Cremona, ”ben vengano” i risparmi previsti dalla bozza Giavazzi. Il progetto messo appunto dal noto economista dell’universita’ Bocconi, ha aggiunto Squinzi, ‘‘è sicuramente il primo passo nella giusta direzione, ma bisogna andare avanti, perche’ dobbiamo eliminare tutti gli sprechi ci si sono accumulati negli ultimi 30 anni”Con questa speculazione internazionale, siamo quasi tutti a rischio default”. Ha detto ancora  il presidente di Confindustria commentando l’allarme lanciato sulla situazione dei conti pubblici spagnoli da parte del responsabile del bilancio del governo iberico, secondo il quale la Spagna e’ stata ‘salvata’ dalla Bce e in assenza di un intervento dell’Eurotower sarebbe stato difficile assicurare i servizi essenziali ai cittadini spagnoli. Giorgio Squinzi ha messo poi in dubbio le stime di Confcommercio sulla pressione fiscale che sostiene che il peso del fisco sull’economia italiana raggiunge circa il 55% del Pil: ”Secondo me – ha detto il numero uno degli imprenditori  – siamo piu’ vicini al 70% che al 55%, almeno stando a quanto risulta dal centro studi di Confindustria”. Da Squinzi perplessita’ anche sul dato relativo al sommerso, pari – sempre secondo Confcommercio – al 17,5% del Pil: ”Sono dati loro – ha detto ancora il presidente di Confindustria – ma cosi’, come cittadino, ritengo questo un dato sottostimato”.

Distribuite le tradizionali borse di studio agli studenti meritevoli.

Galleria fotografica Francesco Sessa

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