Cronaca

Imprese in difficoltà, l'indagine: situazione si aggrava a Cremona

Per il comparto manifatturiero cremonese, nel terzo trimestre 2012, si arriva alla quarta variazione negativa consecutiva della produzione, come ricorda in una nota la Camera di commercio. Gli effetti dell’attuale crisi sono colti in pieno della consueta indagine congiunturale condotta trimestralmente da Unioncamere Lombardia in collaborazione con l’Associazione Industriali, Confartigianato e CNA, e che coinvolge ogni trimestre due campioni distinti di aziende manifatturiere, industriali e artigiane, interessando complessivamente circa 150 imprese cremonesi e tutte le principali attività del comparto presenti in provincia.

La produzione manifatturiera cremonese
Numeri indice destagionalizzati – base: media anno 2005=100

Fonte: Unioncamere Lombardia

PRODUZIONE IN CALO E DIMINUZIONE DEGLI ORDINI (MA DOPO UN BOOM)

Il terzo trimestre 2012, si legge nella relazione sintesi della Camera di commercio, ha visto il dato destagionalizzato della produzione industriale cremonese diminuire dell’1,2% rispetto al trimestre precedente, peggiorando ulteriormente dopo il -0,9% del periodo aprile-giugno. Con la produzione calano anche tutte le altre principali variabili analizzate. Il -0,1% ed il -0,5% rispettivamente del numero degli addetti e del fatturato a prezzi correnti sono interpretabili come sostanziale stabilità, considerando che i dati del terzo trimestre presentano sempre notevoli problemi di destagionalizzazione e vanno conseguentemente trattati con grande circospezione.

Più preoccupante invece, anche per la sua caratteristica di indicatore anticipatore, è il calo degli ordini deflazionati che è dell’1,2% per quelli di provenienza nazionale e del 9,3% per quelli esteri. Quest’ultimo dato è però giustificato dall’anomalo +15,4% della precedente indagine e può assumere quindi un significato addirittura positivo. Dopo tre trimestri consecutivi in aumento, diminuiscono i ricorsi alla Cassa Integrazione Guadagni ordinaria, sia in termini di numero di imprese che ne hanno fatto richiesta (dal 20 al 17% del totale), sia in termini di ore utilizzate sull’intero monte ore trimestrale (dall’1,5 a meno dell’1%).

A livello congiunturale, la diminuzione generalizzata è condivisa in misura sostanzialmente analoga dall’intera Lombardia, dove la produzione scende dell’1%, l’occupazione dello 0,7% ed il fatturato dello 0,5%. Mentre gli ordini nazionali scendono dell’1,3%, entrano nell’area negativa dopo tre trimestri di crescita quelli esteri (-0,3%). Anche i ricorsi alla CIG ordinaria sono superiori rispetto al dato cremonese, visto che hanno interessato oltre il 23% delle imprese ed il 2,2% del monte ore complessivo.

Produzione industriale – Cremona, Lombardia e Italia
Indice congiunturale trimestrale destagionalizzato – base: media anno 2005=100

Fonte: Unioncamere Lombardia

IL CONFRONTO CON L’ANNO PRECEDENTE, I VALORI DEI TRE TRIMESTRI 2012 E IL SALVAGENTE DELLA DOMANDA ESTERA

Anche il confronto con lo stesso periodo dell’anno precedente, prosegue l’analisi, vede valori negativi, con le importanti eccezioni della domanda estera e dell’occupazione, rispettivamente al +6,5% ed al +0,6%, a conferma del trend positivo registrato negli ultimi trimestri. In diminuzione anche la produzione (-4,9%), la domanda interna (-5,4%) e il fatturato.

I dati tendenziali lombardi sono significativamente peggiori di quelli cremonesi: non ci sono eccezioni al segno negativo e la produzione scende del 5,5%, gli ordinativi interni del 6,8, ed anche il calo occupazionale (-1,2%) è in ulteriore peggioramento.

Considerano anche i valori cumulati dei primi tre trimestri del 2012 – metodo che limita le possibili distorsioni legate al procedimento statistico di normalizzazione dei dati relativi al tradizionalmente “anomalo” terzo trimestre dell’anno – si rileva che il dato provinciale della produzione industriale, complessivamente, nell’anno è sceso del 2,6%, il fatturato a prezzi correnti dell’1%, mentre il numero degli occupati è cresciuto dello 0,8%.
A fronte di una ormai consolidata caduta degli ordini interni (- 5% il dato  cumulato dei primi nove mesi dell’anno), è ancora la domanda estera a fare da salvagente alle nostre produzioni con un + 5,6%.
Cremona ancora una volta si conferma sopra la media regionale: solo Sondrio presenta infatti un dato tendenziale migliore della nostra provincia.

Tra i settori che mostrano una variazione produttiva tendenziale positiva, conclude lo studio, c’è solo la siderurgia al +8%, con la “carta-editoria” e la “chimica” che sono sostanzialmente invariate.

Produzione industriale per provincia – Media dei tre trimestri 2012
Variazioni tendenziali corrette per il numero di giorni lavorativi
Fonte: Unioncamere Lombardia

LE PERDITE DELL’ARTIGIANATO

Dall’artigianato provengono segnali che, almeno a livello congiunturale e riferiti alla produzione, sono stabili, ma con perdite superiori all’1% per fatturato, ordini ed occupazione. Peggiori le variazioni su base annua che sono al -4,5% per l’occupazione, ma attorno al -7% per la produzione, il fatturato e gli ordinativi.

Da registrare, infine, il fatto che, a livello regionale, pur prevalendo ancora il sentiment pessimista, lo scarto con coloro che si aspettano per il prossimo trimestre una ripresa degli indicatori principali si sta riducendo praticamente ovunque.

L’ANALISI DEL PRESIDENTE DELLA CAMERA DI COMMERCIO AURICCHIO

“E’ un sistema economico ancora in sofferenza, quello delineato dall’indagine congiunturale del terzo trimestre 2012 – commenta il Presidente della Camera di Commercio Gian Domenico Auricchio – ma guardiamo con attenzione al miglioramento dei sentiments degli imprenditori, pur nella consapevolezza che  l’evoluzione complessiva della situazione, oltre che dalla capacità del sistema Italia di dare risposte incisive alla crisi, dipenderà in larga misura dalla tenuta del contesto internazionale e dalla capacità delle banche di comprendere l’importanza di sostenere le imprese”.

 

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