Cronaca

Festa della mamma, raccolta solidale per i bimbi in difficoltà

Nella foto, suor Mara sistema i primi generi alimentari arrivati in Caritas

Nuova iniziativa di solidarietà lanciata dalla Caritas: Festa della mamma all’insegna degli aiuti alle famiglie in difficoltà. E’ stata infatti organizzata per il mese di maggio una raccolta di pannolini o salviettine, pasta protettiva o omogenizzati, farine o biscotti  – solo per fare qualche esempio – per alleviare le tante situazioni di fragilità sul territorio. La proposta è quella di 31 giorni “in rosa”, dal momento che proprio il mese di maggio è dedicato alla Vergine Maria e  e domenica 12 si celebra anche la Festa della mamma. Quanto verrà raccolto andrà a favore dei bambini assistiti dal Centro Aiuto alla Vita di Cremona e dalla Caritas diocesana.

“Abbiamo scelto questa modalità – spiega Nicoletta Doria Colonna, di Caritas Cremonese – perché abbiamo sperimentato che la risposta è più forte quando si propone un tipo di aiuto concreto, piuttosto che una raccolta di denaro, il cui impiego non ha un riscontro immediato”. L’iniziativa proseguirà per l’intero mese di maggio, con i prodotti che saranno raccolti presso l’Ufficio Caritas di via Stenico, a Cremona. Il materiale andrà, in ugual misura, al Cav (Centro Aiuto alla Vita) e alla Caritas. “Da sempre tra queste due istituzioni ecclesiali – continua  Doria Colonna – c’è un forte legame di amicizia e di collaborazione, perché insieme sosteniamo la vita”. Dato comune per entrambe le strutture l’aumento dei casi da seguire, pur se diverse sono le storie e le modalità di sostegno.

I BAMBINI SEGUTI DAL CENTRO AIUTO ALLA VITA
Per quanto riguarda le situazioni prese in carico dal Cav di via Milano (con una sede operativa anche all’interno dell’Ospedale di Cremona) a far lievitare i numeri è principalmente la crisi economica che, come diverse indagini hanno recentemente dimostrato, porta a tagliare sempre di più le spese familiari, e tra queste anche quelle per l’alimentazione e la cura sanitaria, spesso a scapito proprio dei più piccoli. Attualmente il Cav di Cremona ha in carico 700 bambini: il 60 per cento stranieri, il 40 italiani. “La fascia d’età che seguiamo – spiega Lidia Santi, una delle volontarie – è tra 0 a 3 anni. Le richieste sono davvero tante: basti pensare che in un anno spendiamo 50mila euro per i pannolini e 30mila per il latte in polvere”. Provvidenziale è la generosità di tanti cremonesi, così come il sostegno che arriva attraverso il Banco Alimentare.

LE COMUNITA’ ALLOGGIO DELLA CARITAS
Numeri in crescita anche per quanto concerne le comunità alloggio della Caritas: da gennaio sono stati una cinquantina i bambini e i ragazzi accolti. Molti di loro sono con le proprie madri, le cui storie di vita sono molto differenti tra loro: ci sono percorsi di disintossicazione dalle dipendenze (alcool, droga, …) o situazioni di fragilità per la perdita del lavoro. E poi ci sono i casi (anche questi in aumento) di donne che decidono di scappare da casa in seguito a violenze. “Possiamo leggere questo dato – afferma l’operatrice Caritas – anche dal lato ‘positivo’ e cioè il fatto che finalmente molte donne trovano il coraggio di dire basta alle violenze e sporgono denuncia”. Inizia così un iter molto complesso a cui, oltre alla violenza, si aggiungono tutte le difficoltà di un allontanamento improvviso, lasciando ogni cosa nella vecchia casa, rompendo i legami con il territorio in cui si viveva (a motivo dell’allontanamento forzato che è stabilito per una maggiore sicurezza). Terminano le violenze, ma, soprattutto per i bambini, si genera il trauma del distacco, la rottura dell’abitudinarietà così importate per una sana maturazione. Occorre ricominciare tutto da capo e certo non è facile.
In altri casi il motivo dell’accoglienza nelle strutture Caritas è dovuto alle difficili condizioni economiche della famiglia. E in alcune situazioni le comunità della Caritas sono chiamate a farsi carico di un surplus di solidarietà: “Capita – racconta ancora Nicoletta – che la presa in carico riguardi la mamma e i figli, ma non il padre. In molti casi abbiamo deciso di accogliere gratuitamente anche i capofamiglia, in modo da non rompere i legami affettivi”.
Ci sono poi le comunità di recupero sociale di ragazze madri, come quella di Marzalengo, dove opera suor Mara, adoratrice del Santissimo Sacramento. In questo caso il progetto non mira solo a risolvere il problema, ma guarda al futuro cercando di mettere le basi per l’autonomia della giovane mamma. “Più i bambini sono piccoli e meno è complesso fronteggiare la situazione – afferma la religiosa delle Adoratrici –. E in questo il vivere in comunità aiuta molto. Davvero più difficile è per le madri che, quando riescono a conservare o trovare un lavoro, devono conciliare i tempi lavorativi con quelli della cura dei propri figli, senza poter contare su una rete familiare che anche sotto questo aspetto risulta importante”.
L’impegno della Caritas passa poi attraverso l’attività del Centro d’ascolto e dell’Ufficio Caritas. Solo quest’ultimo dall’inizio dell’anno ha svolto 189 interventi a favore di una trentina di persone e con una spesa di circa 3mila euro.
L’attenzione di tante persone è dunque davvero essenziale. Una generosità che sa spaziare a 360 gradi: da un aiuto concreto come in questa raccolta di materiali per i più piccoli all’offerta di tempo come volontari.

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