Imprese e Comuni ai politici locali: 'Non c'è più tempo, bisogna fare'
Un grido di allarme e di urgenza quello presentato da categorie dell’artigianato cremonese e, a ruota, dai Comuni del territorio ai politici locali, parlamentari e consiglieri regionali, nell’incontro organizzato da Cna, Confartiginato, Autonoma Crema e Libera Artigiani Crema alla Camera di Commercio. “Le nostre imprese non ce la fanno più”, l’appello dei quattro presidenti di categoria. “I Comuni navigano a vista”, quello dei primi cittadini presenti, Oreste Perri di Cremona, Stefania Bonaldi di Crema e l’assessore al Bilancio Visioli per il comune di Casalmaggiore.
Due i temi principali sul tavolo: cassa integrazione in deroga, certa fino a giugno, ma poi senza copertura finanziaria, e tassazione locale con Imu e Tares in testa alla lista. “Serve mettere il settore manifatturiero al centro – ha detto Rivoltini, presidente di Confartigianato – La politica ha perso la capacità di distinguere tra grandi e piccole imprese, quest’ultime ossatura del sistema produttivo e maggiormente esposte alla crisi. In più, si tende a prendere provvedimenti solo per la sopravvivenza, invece servono norme per l’economia espansiva, per il medio periodo”. Accanto a Rivoltini, Montani della Cna Cremona, Soffientini della Autonoma di Crema e Bressanelli della Libera Artigiani Crema. Dall’altra parte, i consiglieri regionali Carlo Malvezzi (Pdl) e Agostino Alloni (Pd) e la deputata Cinzia Fontana del Partito Democratico.
“Serve un cambio culturale – ha esordito Carlo Malvezzi – L’azienda deve essere considerata come soggetto che svolge un servizio pubblico: fa da generatore di lavoro, da ammortizzatore sociale, da banca. Per quanto riguarda la cassa in deroga la regione si è detta pronta ad anticipare 300 milioni di euro per il primo semestre, per quanto riguarda la tassazione ci vorrà ancora un po’ di tempo ma verrà rivista. In più allo studio della nuova amministrazione Maroni ci sono la dote unica per il lavoro, il ponte generazionale, il rilancio dell’apprendistato, l’innovazione, l’aggregazione delle imprese. Una cosa va detta: occorre che si rinegozi il debito per poter rivedere il patto di stabilità’.
“Sono contenta di questo incontro – ha proseguito Cinzia Fontana, deputata democratica in commissione lavoro – perché il percorso per uscire dalla crisi deve essere condiviso. Abbiamo questioni di emergenza (cassa integrazione, Iva, Imu, Tares). E’ evidente che non si risolvono posticipandole, ma occorre rivederle e ci stiamo lavorando. Ma abbiamo anche questioni che riguardano un discorso di prospettive, di lungo termine sul lavoro in generale”.
“Possiamo raddrizzare la baracca – ha detto Agostino Alloni, consigliere regionale del Pd – ma ci dobbiamo mettere insieme e ognuno deve fare il suo pezzettino. Su Expo, su Cremona Città della Musica, su Tencara, sulla mobilità, imprenditori, camera di commercio ed enti locali si devono mettere insieme per portare a casa i soldi per il territorio. Sull’Imu vado controcorrente: non sono d’accordo con l’abolizione. Va sistemata, ma noi di quei soldi abbiamo bisogno per lo sviluppo, per il terzo settore. Si riveda il patto di stabilità dei comuni che è un vero e proprio suicidio economico”.
Sull’incertezza dei bilanci gli interventi dei primi cittadini. “Occorre allentare il patto di stabilità – l’appello del sindaco di Crema Stefania Bonaldi – Operiamo in un contesto poco coordinato. I sindaci non capiscono qual è la direzione. Se ci dite che dobbiamo tirare la cinghia, la tiriamo, ma spesso non si capisce per quale obiettivo. Il territorio è vivo, manca la regia”.
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