Cronaca

Comune rivoluzionato, solo sette dirigenze Sparisce la figura del direttore generale

Presentati nel pomeriggio in Comune i risultati dello studio realizzato per conto dell’amministrazione dalla ditta Pragmata al fine di ridisegnare l’organizzazione della macchina comunale. Davanti alla rsu e ai sindacati di categoria, sono state presentate le slides realizzate dall’équipe del professor Castagna, a cui il Comune aveva affidato a gennaio uno studio per la riorganizzazione del personale. Il Piano era già stato  illustrato in mattinata ai dirigenti.

Di portata rivoluzionaria, secondo alcuni, troppo ambizioso secondo altri. E’ qui che prende forma la riduzione delle spese del personale che fa parte integrante della spending review in corso. Dei sedici dirigenti attualmente in servizio (oltre a due che però svolgono funzioni di staff e sono retribuite in misura minore), ne resterebbero 8, incluso il segretario generale, corrispondenti alle nuove aree che accorperanno quelle esistenti. Queste le denominazioni delle aree individuate: Pianificazione strategica (a sua volta suddivisa in pianificazione- controllo e sviluppo organizzativo);  Gestione delle risorse umane;  Economia, finanza e acquisti (in cui dovrebbero finire gli attuali servizi tributi, entrate e servizi finanziari) a sua volta suddiviso in amministrazione -finanze e pagamenti; Servizi al territorio, una maxi area che includerà  l’urbanistica, l’ambiente, il patrimonio, la manutenzione e l’amministrazione dello stesso; Servizi alla Persona (dovrebbe inglobare gli attuali Servizi Sociali e le Politiche Educative); Polizia Locale e protezione Civile; infine l’area della Promozione sociale, economica e culturale.

Sette aree, per altrettante dirigenze, a cui va aggiunto il segretario generale.  Non compare, nel nuovo organigramma, la figura di direttore generale. Individuate anche le posizioni organizzative, 22 in tutto, sparse un po’ in tutti i settori. A titolo di esempio, ne sono previste quattro per lo sviluppo urbanistico; tre per i servizi alla persona; quattro alla promozione sociale; tre nella segreteria generale; una ciascuna in altri settori.

Una riorganizzazione di stampo aziendalistico, già attuato però in molti altri rami della pubblica amministrazione a cominciare dallo Stato. Con servizi ‘core’ e no core’, ossia quelli a rilevanza esterna e quelli con funzioni prettamente amministrative interne. Un Piano – ha spiegato il suo estensore, prof. Castagna – che avrà bisogno di forti investimenti in tecnologia informatica per funzionare e che potrà andare a regime in tre – quattro anni. Quello che conta, nell’immediato per il Comune, è però la riduzione della spesa e questa potrà essere ottenuta con tre pensionamenti di altrettanti dirigenti e non rinnovando le quattro dirigenze a tempo determinato in scadenza a fine anno (la quinta, Comandante della Polizia Municipale, avrà invece un posto in organico). A conti fatti, nessun dirigente sarà revocato. E d’altra parte, è emerso durante il confronto, nei prossimi due anni il personale in Comune si ridurrà drasticamente per effetto dei pensionati che non saranno sostituiti. Si parla di 150 unità. Tenere in piedi l’organigramma attuale non avrebbe senso, con gli uffici mezzi vuoti.

Dal lato del tavolo dove sedevano i sindacati sono state fatte varie domande, una, da parte di Vincenzo Tarallo, Fp Cisl, riguardante  il futuro del personale: nessun esubero in vista, ha assicurato il direttore generale Massimo Placchi. Perplessità sono state esprsse da Giorgio Salami, Rsu (Cgil): ‘Finchè non si fissano degli indicatori per misurare in maniera certa la produttività, i cittadini non avranno servizi migliori. E di indicatori non ce ne sono stati dati. Alcune cose che ci sono state spiegate, noi dipendenti le conosciamo già molto bene, lo studio del 2006 aveva coinvolto oltre l’80 percento del personale. Molte cose sono condivisibili, altre lasciano perplessità’.

Ora starà alla giunta decidere quanto e cosa mettere in pratica dello Studio. Il solo dimezzamento dei dirigenti farebbe risparmiare al comune circa 1,2 milioni di euro su base annua.

g.b.

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