Cronaca

Blitz del Noe, rifiuti pericolosi in ex cava Cremonesi denunciati

Risvolti cremonesi in un maxi-blitz effettuato dai carabinieri del Nucleo operativo ecologico dei carabinieri in territorio bresciano. Il Noe di Brescia ha infatti sequestrato un’area di 150mila metri quadrati a Travagliato. La zona, denominata “Ex Cava Aquilini”, acquisita dal Comune travagliatese da un’azienda agricola cremonese, è attualmente interessata dalla realizzazione di lavori di messa in sicurezza del sito. Sono stati scoperti all’interno rifiuti speciali pericolosi. Possibile la contaminazione della catena alimentare.

Quattro le persone denunciate. Fra loro anche i responsabili dell’azienda agricola cremonese, la Rura srl, con sede legale nella città di Cremona.

Il blitz è scattato, fanno sapere dal Noe guidato dal capitano Alessandro Placidi, è scattato in quanto sin dai primi lavori sul ciglio dell’area da recintare, è stato notato il fuoriuscire di rifiuti speciali pericolosi di ogni genere, dove non dovevano certo esserci. E’ quindi partito un intervento più approfondito sulla cosiddetta “buca” della ex cava, frutto della cessata attività estrattiva risalente a circa trent’anni fa, con un cratere largo 40mila metri quadrati e profondo più di venti metri dal piano campagna.
Fin dai primi scavi, a soli due metri di profondità, sottolineano i carabinieri, è emersa la presenza di un ingente quantitativo di rifiuti speciali pericolosi, compresi rottami metallici, contenitori in latta di vernici e pennelli in fibrocemento verosimilmente contenenti asbesto, frammisti a rifiuti soliti urbani e da demolizione. Il tutto, in un sito che si trova al centro di una vastissima area ad uso agricolo.

I militari del Noe hanno provveduto immediatamente a interrompere alla base la catena alimentare derivante dalla coltivazione dei terreni coltivati con mais ad uso zootecnico in quell’area. Si teme una possibile contaminazione delle derrate alimentari da inquinamento ambientale, fanno sapere dal nucleo dell’Arma. Infatti, al fine di scongiurare l’introduzione nelle industrie alimentari e l’immissione in commercio di cibo potenzialmente contaminato, i carabinieri, in accordo con l’Asl, hanno proceduto al sequestro cautelativo sanitario dell’intera zona agricola coltivata, pari a circa 110mila metri quadrati.

Nei prossimi giorni, di concerto con la Procura di Brescia, proseguiranno le indagini del Noe per individuare i responsabili e verranno eseguiti ulteriori accertamenti tecnici per valutare complessivamente il danno ambientale, le possibili opere di bonifica e saranno eseguite analisi sui prodotti alimentari che verranno campionati assieme al personale dell’Arpa e dell’Asl.

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