"Viva la tariffa aberrante", il metodo per le bollette "non va bene"
Tutti d’accordo in consiglio provinciale: il Metodo Tariffario Transitorio per le bollette dell’acqua non va per nulla bene. C’è chi sottolinea particolarmente l’illegalità di un aumento della tariffa che viene fatto ricadere addirittura sull’anno passato; chi evidenzia come di fatto venga reintrodotto il profitto sull’acqua che i cittadini hanno cancellato coi referendum 2011; chi è preoccupato per le famiglie in difficoltà economiche che dovranno affrontare un altro aumento. Si potrebbe pensare che questa volta gli eletti abbiano ascoltato i cittadini. Macché. In troppi cercano solo le attenuanti generiche. Che altro senso può avere una mozione per chiedere al presidente Salini di andare a supplicare le aziende di non esigere gli aumenti in bolletta che si stanno per approvare? Quelle aziende sono delle Spa e risponderanno come pochi mesi fa, di fronte all’emergere dell’impossibilità di molte decine di famiglie cremonesi di pagare le bollette: “non siamo mica i servizi sociali, noi”. Ci sono poi i consiglieri della Lega Nord perfino preoccupati che se le aziende, intenerite dal presidente Salini, non applicassero gli aumenti, dovrebbero farsi carico degli oneri per la mancata stangata. Ma quali oneri? La aziende hanno già chiuso i bilanci 2012, e tutte in attivo. E allora si chiede alla giunta di valutare la possibilità di ricorrere contro l’aberrante tariffa… che si sta per approvare. Già, perché non si può non approvare. L’ha decisa l’AUTHORITY per l’energia elettrica e il gas. E vuoi mettere l’autorevolezza di un provvedimento dell’ AEEG, chessò, rispetto alle leggi dello stato, alla sua costituzione, al voto referendario del 2011. Già, perché quando due anni fa, a furor di popolo, sono stati aboliti i profitti sull’acqua, i nostri amministratori pubblici non sono corsi, come avrebbero dovuto, a depennare dalle nostre bollette quella parte divenuta illegale. Non basterà certo ai cittadini il voto della minoranza contro questa nuova illegittima tariffa per riappacificarsi con le istituzioni. Ma è ora di incanalare la doverosa indignazione in azioni costruttive: se eviteremo questo rincaro, sarà perché i volonterosi cittadini che danno vita al Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua hanno già fatto ricorso, nei tempi utili, contro questa vergognosa tariffa truffa. Il Comitato Acqua Pubblica c’è, anche sul territorio cremonese, e fa appello ai cittadini di buona volontà a rimboccarsi le maniche: il lavoro è tanto, dalla difesa del diritto umano all’acqua, ad una nuova legge regionale sul servizio idrico.
Diego Antonioli
Comitato Acqua Pubblica del Territorio Cremonese
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