Lettere

Cani al parco Po Appello alla civiltà dei padroni

da Luigi Baronio

Egregio direttore,

I cani liberi sono un insulto alla civile convivenza. Ho un cane e spesso mi capita di recarmi nel parco al Po ( zona Colonie Padane) per godermi una passeggiata in santa pace. Ho più di 60 anni e credo di avere rispetto degli altri tenendo il mio cane legato al guinzaglio e raccogliendo i sui escrementi quando li fa. L’altra mattina, come in altre occasioni e purtroppo, mi è capitato per ben tre volte, di incontrare “cittadini” che passeggiavano liberamente nel parco, alcuni di questi rispondendo al cellulare, “accompagnando” i loro cani liberi dal guinzaglio che vagavano e correvano felici e contenti. E’ chiaro che i cani al guinzaglio corrono felici e contenti e quando  vedono un altro cane gli vanno incontro, a volte per giocare, a volte per aggredire come capita fra cani. Ed il cane al guinzaglio, come è nelle cose, a volte reagisce, a volte no. Dipende ovviamente da fattori che il povero, umano accompagnatore, non è in grado di decifrare e gestire. Ed è questo il punto. In quella zona vi è un recinto appositamente delimitato per lasciare liberi i cani, ma nelle altre zone il cane va tenuto al guinzaglio per ovvie e semplici ragioni. L’altra mattina mi sono capitati ben tre incontri con “cittadini cremonesi” riconoscibili e rispettabili, qualcuno che si presenta come avvocato, l’altro come istruttore di cani ecc. di cui non voglio fare il nome, che incuranti di questa elementare regola facevano scorrazzare i loro cani. Ora in quella zona vi sono anziani come me che hanno il cane al guinzaglio, giovani che prendono il sole, anziani che leggono sulla panchina, giovani che corrono e tanta umanità che passeggia e che non ha nessuna voglia di essere avvicinata da cani liberi.

E quando fai presente che in quella zona i cani dovrebbero essere al guinzaglio, in quanto aree per tutti, alcuni si scusano e li legano, altri invece strafottenti ti insultano con parole di fuoco come se il parco fosse il loro giardino privato.

Ma la cosa che mi ha portato a scrivere questa lettera, che spero venga pubblicata, è l’atteggiamento di un camperista (non so se ha titolo a fermarsi in quel luogo e non mi interessa) che tiene il suo cane libero. Ovviamente quando arriva qualcuno e si avvicina al camper abbaia e spaventa le persone (con o senza cane).

Sappiamo che la società è piena di maleducati, come sappiamo che i vigili urbani non possono essere presenti 24 ore su 24 per far rispettare le regole, però è giusto che di fronte a questi atti prevaricanti della libertà degli altri qualcuno li ponga all’attenzione della società. Non servirà a molto. Sicuramente sarà utile per quei cittadini che credono che la prima regola di civiltà sia quella di rispettare gli altri.

Luigi Baronio

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